FCP, in collaborazione con la società di ricerche di mercato Kantar, ha presentato il progetto di ricerca sul valore della pubblicità sulla stampa per i marchi.
Gli interventi
Il progetto di ricerca è un’indagine congiunta di FCP-Assoquotidiani e FCP-Assoperiodici. Sono intervenuti Massimo Martellini (Presidente FCP) e poi i Presidenti di FCP-Assoperiodici e FCP-Assoquotidiani, rispettivamente, Mariangela Bonatto e Alessandro Furgione.
Martellini ha iniziato l’incontro promuovendo l’insostituibilità delle concessionarie di pubblicità nella filiera della stampa: non sono solo un elemento imprescindibile del settore, ma hanno arricchito e fatto evolvere nel tempo figure professionali.
Bonatto e Furgione, promotori del progetto congiunto, hanno sottolineato come questa ricerca ha dato modo di studiare e comprendere meglio il comparto della stampa.
L’indagine ha rivelato come i brand possono cambiare nel tempo e affrontare i cambiamenti con l’adattamento a nuovi linguaggi e piattaforme.
La stampa come garanzia di qualità
La concezione propria del digitale del “anytime and anywhere” si sta facendo sempre più spazio nella dimensione fisica attraverso quella virtuale (consumatore phygital). È su questa sinergia che le aziende vogliono puntare per comunicare con i propri clienti.
In questo panorama estremamente frammentato, fatto di molti canali e fonti di informazione, la stampa professionale può avere il suo spazio improntato sulla cura e sulla qualità redazionale.
Il punto di forza da cui la stampa parte è l’autorevolezza e il prestigio. La stampa dà prestigio al brand: il contenuto di qualità, la creatività e originalità dell’advertising, il rispetto della propria linea editoriale, conferisce valore aggiunto. Con la presenza di una redazione in un brand, gli si conferisce esclusività e un sentimento di fiducia da parte del consumatore.
Non a caso, secondo la ricerca, il 98% degli inserzionisti crede che la stampa permetta di farsi inserire in un contesto di qualità. Il 70% dei lettori campionati danno fiducia alle marche che fanno pubblicità stampa.
Quotidiani e periodici permettono di avere un prolungato engagement con la marca, creando un rapporto non solo di fiducia, ma anche emozionale e affettivo tra brand e consumatore. La fruizione “slow” della stampa concede quindi al lettore non solo di informarsi, ma di dedicarsi del tempo e distaccarsi dalla fruizione più immediata del fast journalism.
Articolo di T.S.