Barachini, sostenere l’informazione di qualità anche locale

Alberto Barachini, sottosegretario con delega all’Informazione e all’Editoria, è intervenuto alla presentazione in Senato del quinto rapporto Auditel-Censis.

L’editoria oggi

Nel suo discorso, il sottosegretario ha sottolineato come in Italia, a differenza del mondo televisivo, il settore dell’informazione tradizionale abbia faticato a trasformarsi. Mentre nelle televisioni la spinta degli OTT (Over The Top) ha avviato processi virtuosi, il mercato dell’editoria ha invece sofferto.

Barachini ha riportato il dato della vendita dei quotidiani cartacei, che dal 2018 ad oggi è calata del -36%. I numeri sono drammatici soprattutto alla luce dell’incremento delle copie digitali: la crescita si ferma al +12%, senza recuperare la perdita dei cartacei.

Ulteriori riflessioni devono essere dedicate al settore della stampa locale, che non ha risposto alla trasformazione digitale allo stesso modo dei grandi gruppi. Le motivazioni probabilmente risiedono nella forte disparità a livello di risorse finanziarie, capacità di innovazione e disponibilità di professionisti.

Le misure

Per il sottosegretario è necessario sostenere chiunque faccia un buon lavoro informativo, anche a livello locale, e si è detto convinto della necessità di un cambio di mentalità.

Il concetto da superare, sul quale anche le autorità di governo devono spingere, è quello del “tutto gratis“. L’informazione di qualità si paga, secondo Barachini, che non ha mancato di citare le ricerche in merito di Agcom (Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni) e del Garante della Privacy.

Affinché quest’informazione di qualità sia davvero libera ed efficace c’è però bisogno di risorse. “Bisogna remunerare l’informazione che deve essere corrisposta da un lavoro di professionisti con competenze, con qualificazione professionale”, ha infatti affermato. Il riferimento è anche a casi come la pandemia e il conflitto ucraino, durante i quali l’informazione è stata fondamentale.

Concludendo, il sottosegretario ha evidenziato la possibilità di fare “ragionamenti di medio-lungo periodo“, a patto che si riesca a dare risorse certe agli editori per un periodo adeguato.

Articolo di C.C.