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Facebook rimuove foto e sommario dalle anteprime degli articoli condivisi

Da lunedì 13 dicembre il social network di Meta ha introdotto una serie di modifiche legate al recepimento in Italia della Direttiva europea sul diritto d’autore.

Per questo, quando gli utenti Facebook condividono sul proprio profilo, o su un profilo altrui, un link di un articolo, viene generata un’anteprima senza foto né sommario.

Nel riquadro dell’anteprima compaiono solo il titolo e il nome della testata. E il cambiamento riguarda anche i post con link dei giorni o dei mesi scorsi.

La pagina delle testate resta immutata

Le pagine Facebook delle testate presentano ancora la foto dell’anteprima, ma non il sommario. E se il post viene ricondiviso dalla pagina della testata sul profilo del giornale stesso, l’anteprima continua a contenere la foto.

Recepimento della Direttiva Eu sul copyright

Meta ha apportato queste modifiche alla visualizzazione del riquadro dell’anteprima per adeguarsi alla Direttiva europea sul diritto d’autore n. 790/2019.

Infatti, il 14 dicembre scorso è entrato in vigore in Italia il decreto n. 177 dell’8 novembre di attuazione della Direttiva Eu.

Il decreto stabilisce che l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (AGCOM) dovrà adottare entro il 12 febbraio un nuovo regolamento che stabilisca i criteri per il calcolo dell’equo compenso per la pubblicazione dei contenuti degli editori sui social network e sui motori di ricerca.

Il regolamento deciderà come calcolare il valore economico delle pubblicazioni editoriali su social network e motori di ricerca, in base anche agli elementi presenti nell’anteprima degli articoli, come fotografie o parti di testo.

Ecco perché l’amministrazione Facebook ha deciso di eliminare in modo preventivo foto e sommari dall’anteprima degli articoli.

Le tempistiche

Entro 60 giorni il Garante dovrà stabilire i limiti entro i quali editori e Big Tech potranno trattare il pagamento del copyright. Se nei 30 giorni successivi dall’inizio della negoziazione tra le due parti non si arrivasse a nessun accordo, una delle due potrà tornare da AGCOM, che potrà stabilire in modo autonomo il giusto compenso.

Articolo di I.M.

uspi

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