“Credo che siamo molto vicini ad alcuni accordi commerciali molto importanti”. Ad affermarlo è stato il segretario al Tesoro australiano Josh Frydenberg che ha spiegato che i colloqui con il CEO di Facebook Mark Zuckerberg e il CEO di Google Sundar Pichai hanno compiuto “grandi progressi nel fine settimana” nella risoluzione della controversia.
La controversia, secondo Frydenberg, “trasformerebbe il panorama dei media australiani” qualora fosse risolta.
Si tratta della nuova norma che in Australia obbligherebbe i big tech a pagare gli editori per i proprio contenuti online che per gli OTT generano milioni in traffico e introiti pubblicitari. Questa enorme fetta del mercato, quella che riguarda la diffusione dell’informazione online, va quindi giustamente condivisa con gli editori che producono materiale informativo di qualità e, per il governo australiano, questo dovrebbe avvenire tramite un “codice di condotta vincolante” che prevede che Google e Facebook negozino con ciascun media un compenso per la condivisione dei loro contenuti. Qualora non si trovasse l’accordo, ci sarebbe una soluzione arbitrale.
Sono mesi che l’Australia cerca di spingere questa iniziativa e di trovare un accordo con gli OTT i quali sono arrivati anche a minacciare i media australiani e gli utenti di essere tagliati completamente fuori dalle due grandi piattaforme.
Sembrerebbe quindi che ci si stia sempre più avvicinando ad un accordo tra le parti in causa e qualora dovesse nascere un reale compromesso, sarebbe il primo al mondo in questa direzione. Potrebbe fungere sicuramente da apripista per altre zone del mondo (Europa compresa) in cui gli editori, ovviamente, lamentano le stesse perdite. Secondo le stime dei principali gruppi editoriali australiani, il risarcimento in potrebbe ammontare a centinaia di milioni di dollari all’anno.
Insomma, un’entrata importante per gli editori a cui non si può più rinunciare.