La ripresa del mercato pubblicitario subisce uno stop nel mese di settembre. Dopo luglio ed agosto, due mesi in crescita, il nono mese dell’anno registra un -3,4%. Lo affermano gli ultimi dati Nielsen.
“Il ritorno in negativo del mese di settembre è un segnale da tenere in seria considerazione dopo i due mesi di euforia”, afferma Alberto Dal Sasso, AIS managing director di Nielsen. “A differenza del periodo marzo-aprile in cui regnavano una comprensibile incertezza e impreparazione, oggi si può fare tesoro dell’esperienza fatta in quei mesi e affrontare il futuro con più ottimismo, in un’ottica costruttiva che deve valere anche per il mondo della comunicazione”.
In generale, l’andamento del periodo cumulato gennaio-settembre, sempre condizionato dagli effetti del lockdown, cala del -15,9% rispetto allo stesso periodo del 2019. Nonostante ciò, “dopo un secondo trimestre in calo del 34,3% a causa del lockdown, come avevamo previsto, il terzo trimestre è tornato in terreno positivo, crescendo del +2,3% nonostante la frenata di settembre”, ha proseguito Dal Sasso. “Si tratta di una crescita che non ci riporta ai valori pre-crisi ma che se non altro testimonia la necessità e la volontà da parte delle aziende di ricominciare a investire, in un contesto di graduale ripresa delle attività economiche. Non dimentichiamo comunque che stiamo analizzando un periodo – quello tra la fine dell’estate e l’inizio dell’autunno – in cui il clima di fiducia e l’atteggiamento delle aziende non era certo paragonabile a quello attuale. La stessa Banca d’Italia, nel Bollettino Economico di ottobre, prevede un consolidamento del PIL a +12% congiunturale nel terzo trimestre”.
Tutti i singoli mezzi registrano un andamento negativo nei primi 9 mesi del 2020, e anche in riferimento al mese di settembre, la situazione è analoga, escludendo il web advertising che è l’unico a chiudere in crescita nel singolo mese.
Per quanto riguarda la stampa, l’andamento rimane negativo a settembre: -13,3% per i quotidiani, calo più drastico per i periodici (-41,4%); la perdita nel periodo gennaio-settembre è a doppia cifra per entrambi, rispettivamente del -19,7% e del -40,3%.
Alla raccolta pubblicitaria su internet va un po’ meglio: se si guarda all’intero universo del web advertising, comprendente search, social, classified (annunci sponsorizzati) e i cosiddetti “Over The Top” (OTT), si nota una crescita del 7,8% – unico mezzo sopra lo “zero” a settembre – e porta la perdita del periodo cumulato a -7% (-7,1% se si considera il solo perimetro FCP-Assointernet).
L’analisi dei vari settori merceologici mostra la crescita di 10 di loro nel mese di settembre, ma nel periodo gennaio-settembre 2020 la maggior parte di loro segnano quote in negativo, con il comparto media/editoria al -12,8%.