Durante il Convegno USPI “La formazione nel settore editoriale: Editoria 4.0” è intervenuto, all’apertura dei lavori, il sottosegretario con delega all’Informazione e all’editoria, Giuseppe Moles.
Nella Sala Zuccari del Senato, Moles ha parlato di fake news, INPGI e tavolo per l’equo compenso.
La situazione INPGI
Ma prima di tutto il tema è stato quello riguardante l’Istituto previdenziale dei giornalisti, su cui si basa senza ombra di dubbio il futuro del giornalismo: “Noi ospitiamo nel nostro dipartimento il tavolo tecnico dell’INPGI, domani ci sarà la quarta riunione di questo tavolo. Il senso di questo tavolo è verificare tutte le condizioni tecniche per trovare una soluzione che consenta, non tanto all’ente INPGI ma a tutto ciò che rappresenta, il futuro”.
Poi ha spiegato: “Ovviamente la delega precipua riguarda i ministeri vigilanti, quindi il ministero del Lavoro e in parte il Mef. Ma credo che il senso di questo comitato tecnico sia quello, da parte della presidenza del consiglio e del Dipartimento, di cercare di esplorare ogni possibile soluzione”.
L’INPGI ha chiuso il bilancio relativo al 2020 con un rosso di 242 milioni. L’opzione di allargare la platea è ancora in discussione, nonostante il “no“ netto dei comunicatori prima e di grafici e poligrafici poi.
Lotta alla disinformazione
Il tema fake news è tra i più importanti secondo il sottosegretario: “In questo momento e lo abbiamo vissuto tutti, quando ragioniamo di nuova editoria e di come rilanciare una nuova idea del sistema editoriale, non possiamo prescindere da quelle che sono le problematicità, le criticità. Una di queste è fondamentale, quella delle fake news, della disinformazione”.
E poi, “come una piramide, dalla disinformazione noi abbiamo tutta una serie di metastasi che riguardano tutti i settori anche del sistema editoriale italiano. E che possono da un lato danneggiare economicamente l’impresa in quanto impresa, ma dall’altro quello che mi preoccupa di più è che ormai essere un giornalista, essere un professionista e svolgere correttamente il proprio ruolo egregiamente non conta assolutamente più nulla, anzi…”.
Netta provocazione che deve portare a una seria riflessione sul futuro dell’editoria italiana. Infatti, per Moles “la disinformazione non è soltanto falsa notizia, ma è l’anonimato sul web, è il linciaggio mediatico, è purtroppo in alcuni casi l’istigazione”. È per questo che “dalla disinformazione dipende tutto, ormai non c’è più differenza tra la professionalità di un grande giornalista con la notizia certificata rispetto ad un’altra scritta o commentata da chissà chi”. E conclude: “Io assicuro, non solo la mia disponibilità o del Dipartimento a costruire insieme una riflessione attraverso degli incontri, ma credo che sia necessario costruire insieme una campagna di comunicazione istituzionale contro le fake news e la disinformazione. E per l’utilizzo corretto del mondo digitale”.
Il tavolo sull’equo compenso
Verrà convocato presto, ha affermato il sottosegretario: “Di qui a breve, ma riteniamo di poterlo fare al massimo entro quindici giorni, come promesso, convocherò il tavolo sull’equo compenso”.
“Noi abbiamo già avuto delle interlocuzioni con tutti gli attori interessati e abbiamo chiesto loro di cominciare a lavorare, in questo intervallo di tempo. Per approntare delle loro proposte, magari attualizzate nel tempo, che possano essere oggetto di presentazione e di discussione già alla prima convocazione del tavolo. Questo per evitare che una prima riunione fosse totalmente inutile”.