Andrea Martella, il Sottosegretario con delega all’informazione e all’editoria, torna a parlare della nova riforma del settore, da lui stesso denominata “Editoria 5.0”. Lo fa in un articolo, pubblicato su ‘Immagina’ dal titolo “Accesso ad informazione e “rete”, una nuova sfida per la qualità della democrazia”.
La situazione di pandemia ha modificato drasticamente le nostre abitudini di vita, la nostra quotidianità e per Martella “fin qui, tra le armi a nostra disposizione, c’è stata sicuramente la libera informazione”. Torna poi a elogiare la stampa e il comportamento dei giornali durante il lungo periodo di lockdown: “Grazie ad una stampa autorevole e di qualità, che si è opposta all’approssimazione e alle fake news che proliferano in particolare sui social network, si è contribuito a formare un’opinione pubblica consapevole e sono stati incentivati i comportamenti responsabili dei cittadini”.
La nuova riforma dell’editoria, come già più volte affermato dal Sottosegretario, si muoverà in una logica di settore che mirerà a “garantire la libertà e la forza dell’informazione, con una logica di filiera capace di tenere assieme, in un unico quadro, tutti gli operatori del settore e i loro specifici bisogni”. In questa cornice il governo ha l’intenzione di “sviluppare un apparato stabile e mirato di incentivi all’innovazione per le imprese editoriali, modellato a partire dal credito d’imposta per i servizi digitali che abbiamo adottato per la gestione dell’emergenza e comprendente anche misure per la modernizzazione della rete di distribuzione e vendita; per la promozione della lettura presso le fasce di popolazione più esposte alla povertà educativa e per la tutela del lavoro giornalistico, in particolare quello dei giovani”.
Martella specifica chiaramente che “in fondo diritto all’informazione e accesso alle reti sono due profili che attengono ad una delle sfide più importanti del futuro e investono direttamente la qualità delle nostre democrazie moderne”. Sono due aspetti in qualche modo consequenziali. L’accesso alla rete diventa sempre più fondamentale per tenersi informati in modo corretto e costante, lo abbiamo visto in questi lunghi giorni di lockdown, “a fronte di una crescita di accessi alla rete, per lavoro, per studiare e appunto per informarsi fa da contraltare un aspetto che non è secondario, che non può essere derubricato, e riguarda la possibilità di poter usare la rete. Una precondizione che non è scontata e che può creare situazioni di disparità che andrebbero a incidere profondamente sulla carne viva del nostro tessuto democratico”.
Bisognerà mettere davvero mano al settore per risolvere delle problematiche e agevolare delle realtà che dopo la pandemia si trovano in seria difficoltà. Per il Sottosegretario “se la politica sarà all’altezza del suo compito, potrà e soprattutto dovrà rafforzare la partecipazione democratica ampliando la sfera delle nostre libertà per far si che vi sia davvero quella che lo stesso Benkler definisce ‘la ricchezza delle reti’” anche perché lo stesso Governo “ne è consapevole, così come siamo consapevoli del fatto che questo sistema, per funzionare al meglio, dovrà essere messo nelle condizioni di rispondere ai tanti cambiamenti in atto già prima che il coronavirus entrasse nelle nostre vite”.
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