Non sembra volersi interrompere il processo che le democrazie occidentali stanno facendo ai social network e al loro impatto sulla democrazia e sul mondo del web.
L’ultimo atto ha avuto luogo in Germania, con una forte dichiarazione del presidente della Repubblica Federale, Frank-Walter Steinmeier, che ha dichiarato: “Le democrazie del mondo devono garantire la loro struttura costituzionale anche nel mondo digitale, contro i nemici interni ed esterni”. I problemi riguardanti la responsabilità dei social per lo spazio pubblico sono stati “messi in prospettiva o minimizzati e nessuna responsabilità è stata accettata per i contenuti”.
Steinmeier ha quindi rimarcato che “la regolamentazione è stata a lungo dichiarata nemica della libertà”. E’, invece, “vero il contrario: servono regole per preservare la libertà e la democrazia”.
Si torna sul concetto di regolamentazione dello spazio online e la proposta attuale dell’Ue (DSA e DMA), secondo Steinmeier, saranno “certamente una componente importante nella riorganizzazione delle relazioni transatlantiche”. Steinmeier ha poi osservato che, “quando si tratta della causa della democrazia, la rivoluzione digitale è sia una maledizione sia una benedizione, un’opportunità e un pericolo”.
Questa doppia faccia del web e dei social, però, deve essere sfruttata al massimo delle sue potenzialità e per questo serve lungimiranza, ma soprattutto intelligenza nella sperimentazione.
Secondo Steinmeier, niente lega gli utenti ai social media “come l’eccitazione e l’indignazione, la paura e la rabbia”. Gli algoritmi “ne traggono vantaggio, anche quando si tratta di politica e di bene pubblico”. In tale contesto, ha avvertito il presidente tedesco, “i valori su cui si fondano le nostre democrazie sono di scarsa rilevanza: rispetto, verità e civiltà, ragione, fatti e senso di responsabilità”. Per Steinmeier, “i social media premiano le bugie veloci, a scapito della ragione e della verità”. Inoltre, “il business dell’attenzione sta diventando un pericolo per la democrazia” e, “purtroppo, i nemici della democrazia fanno il miglior uso di questi punti deboli”.
Suona strano, poi, apprendere che subito dopo questa dichiarazione, sia arrivato un altro annuncio importante: Facebook, a partire da maggio prossimo, comincerà a pagare un centinaio di editori tedeschi per le notizie riportate sulla piattaforma Facebook News.
“Nei prossimi tre anni investiremo circa un miliardo di dollari nel mondo in Facebook News”, ha detto Jesper Dub in una conferenza stampa online. Questo servizio, lanciato negli Usa nel 2019, e poi lo scorso gennaio in Gran Bretagna, sarà però composto unicamente da articoli di editori della carta stampata.