“Abbiamo appena concluso il quarto trilogo sul DSA (Digital Service Act, ndr) con il Parlamento Ue e il Consiglio europeo (il mio terzo – l’ultimo l’ho perso). Stiamo ora esaminando le ultime questioni per rendere questo regolamento una realtà molto presto…”. Questo il contenuto di un breve messaggio video postato su Twitter dalla vice presidente della Commissione Ue, Margrethe Vestager.
Il quarto round di negoziati si è tenuto lo scorso 31 marzo, facendo registrare progressi su maggiori restrizioni agli annunci mirati rivolti ai bambini e sulla diffusione dei dati sensibili. Il DSA, in generale, impone alle piattaforme online di vigilare sui propri contenuti online. Pena: multe fino al 6% del fatturato globale.
Nel dettaglio…
La normativa Ue sull’argomento nasce con lo scopo di garantire più sicurezza agli utenti, anche tramite l’accesso ai dati personali. Inoltre, il DSA imporrà agli Over The Top un maggiore grado di responsabilità sui contenuti pubblicati sulle loro piattaforme. E la moderazione stessa dei contenuti presenti su di esse.
Ha l’obiettivo, inoltre, di rivedere il regime di responsabilità previsto dalla direttiva sul commercio elettronico in relazione ai servizi digitali, affrontare le problematiche associate al ruolo di “gatekeeper” delle piattaforme digitali e rivalutare i concetti di “potere gatekeeper” e “potere di mercato”.
Le tempistiche
Già in programma un quinto trilogo: si terrà dopo Pasqua, probabilmente nei giorni tra il 22 e il 27 aprile.
Il DSA farebbe seguito al già approvato Digital Markets Act (DMA), rivolto a contrastare le pratiche sleali di mercato delle Big Tech. Sarebbe così concluso il pacchetto digitale che la Commissione Ue aveva proposto nel dicembre 2020.