Editoria

AGCOM, via alla consultazione pubblica su equo compenso per gli editori

L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM) ha approvato l’avvio della consultazione pubblica sullo schema di regolamento che dà attuazione all’art. 43-bis della legge sul diritto d’autore (delibera 195/22/CONS).

“La norma, introdotta con il decreto legislativo n. 177/2021, recepisce nell’ordinamento nazionale l’articolo 15 della direttiva copyright (UE 2019/790), con il quale il legislatore europeo ha inteso affrontare la questione dell’equa distribuzione del valore generato dallo sfruttamento sulla rete di una “pubblicazione di carattere giornalistico” tra l’editore (titolare del diritto) e le piattaforme che veicolano questi contenuti online”, scrive l’Autorità sul comunicato stampa.

Il decreto legislativo dell’8/11/2021 n.177, in attuazione della Direttiva Ue sul copyright, è entrato in vigore lo scorso 12 dicembre e prevedeva la concessione di 60 giorni di tempo (indicativi) per la realizzazione e l’adozione di un Regolamento, a cura dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM).

Fissare un “equo compenso” a favore dell’editore

Sulla scorta dei criteri indicati nel citato art. 43-bis, l’Autorità ha tracciato un modello per la sua determinazione, operando già in questa fase una distinzione tra prestatori di servizi e le imprese di media monitoring e rassegna stampa, in ragione delle differenze strutturali relative ai servizi offerti.

La consultazione pubblica, quindi, verterà sul metodo individuato dall’Autorità. Incentivare gli accordi tra editori e prestatori secondo criteri di ragionevolezza e proporzionalità, ispirandosi alle pratiche commerciali e ai modelli di business adottati dal mercato.

La consultazione

Il momento di confronto programmato da AGCOM sarà aperto a tutti i soggetti interessati per un periodo di 30 giorni a partire dalla pubblicazione della delibera.

Lo scopo sarà quello di permettere all’Autorità di acquisire gli elementi di dettaglio necessari per definire, nel pieno rispetto dell’autonomia negoziale delle parti e sulla scorta dell’iter già delineato nel documento di consultazione, il modello per pervenire alla determinazione dell’equo compenso, “attraverso un’attenta ponderazione dei contrapposti interessi in gioco”.

Irene Vitale

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