“Il nostro incontro è, per me, motivo di grande interesse. Rappresentate le fonti di quella informazione primaria di qualità che è indispensabile alimento per il sistema democratico e di libertà del Continente”. Così il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, apre il suo intervento alla European Alliance of News Agencies (EANA).
L’incontro con le agenzie di stampa europee si è svolto al Quirinale lo scorso 3 ottobre con un unico obiettivo: riconoscere e ricordare di preservare l’informazione di qualità per garantire la democrazia.
“Riconoscersi nella vitale funzione democratica dell’informazione”, continua Mattarella, “è una precondizione per fare in modo che istituzioni, editori, giornalisti e cittadini possano concorrere, ognuno per la propria parte, alla sua tutela”.
Il memento del presidente alle istituzioni
“Ho chiesto il leggio perché le istituzioni devono avere rispetto per la stampa e parlare in piedi”.
Unico antidoto contro la manipolazione dell’informazione e del settore della comunicazione è il pluralismo, prosegue Mattarella. “La libertà e il pluralismo dei media garantiscono il pieno dispiegarsi di alcuni dei diritti irrinunciabili per la democrazia e la misurazione della sua qualità: il diritto alla libertà di espressione e di informazione. L’informazione libera, indipendente e plurale è un diritto dei cittadini, un dovere per tutti esigerla”.
Nel mondo digitale e nell’ecosistema online e offline che il settore dell’editoria deve affrontare, continuano ad aumentare le sfide. Infatti, “nuovi protagonisti globali sono intervenuti nella dimensione dell’informazione, con la pretesa di definire standard di accesso e linee guida – anche con un uso spregiudicato delle piattaforme digitali che gestiscono e dell’Intelligenza Artificiale – a prescindere dalle legislazioni poste a tutela della integrità del settore”. Questo aumenta il fattore di rischio in un settore costantemente minacciato da fake news e tentazioni di controllo.
Sì al digitale, no alla regressione
Nonostante i rischi, Mattarella ci tiene a ricordare l’impatto fondamentale e progressivo che la tecnologia ha apportato in molti aspetti della nostra vita quotidiana.
Rimane indubbio che i big players internazionali non possono e non devono accelerare lo sviluppo tecnologico a scapito dei “diritti fondamentali derivanti da quell’unità di valori, indivisibili e universali, sulla quale si fonda l’Unione europea”. Per questo invita le istituzioni a guidare lo sviluppo tecnologico con paradigmi aperti al digitale e attenti ai diritti dei cittadini.
Tutto questo a partire dalla lotta alle fake news: “è un sovrappiù di responsabilità per le agenzie di stampa il compito di restituire verità contro le azioni di propaganda che puntano ad adulterare i fatti e a intossicare così le coscienze. Senza conoscenza onestamente genuina non c’è possibilità di formarsi una opinione libera e consapevole”.
“La sfida che la vostra associazione persegue, sin dalla sua nascita nel 1956, si propone di coniugare innovazioni tecnologiche e i principi della libertà di stampa con la pubblicazione di notizie verificate, per fare luce dove è buio, perseguendo l’interesse generale”, conclude il Presidente.
“I protagonisti del sistema dell’informazione sanno che questo comporta un prezzo. Siano i giornalisti siano gli editori. La sostenibilità delle imprese editoriali è essa stessa garanzia di libertà per la realizzazione del bene informazione”.
Articolo di T.S.