Margrethe Vestager, vicepresidente dell’esecutivo europeo, ha detto chiaramente, durante una seduta della Commissione Fisco del Parlamento europeo, che la Commissione Ue sta lavorando per presentare la sua proposta sulla web tax entro giugno.
L’Ue, nel gennaio scorso (subito dopo l’elezione del nuovo presidente USA, Joe Biden) aveva dichiaro che sarebbe tornata a fare pressioni all’America per raggiungere l’accordo al tavolo internazionale dell’Ocse sulla web tax.
Effettivamente Vestager ha plaudito agli sforzi della nuova amministrazione americana per eliminare alcune delle precedenti linee rosse poste da Donald Trump nei colloqui sulla scena internazionale dell’Ocse. “Accogliamo con grande favore il cambiamento nella posizione degli Stati Uniti. Siamo ottimisti sul fatto che la nuova amministrazione statunitense sia seriamente intenzionata a raggiungere un accordo”, ha detto Vestager.
L’intenzione europea è quella di presentare una propria proposta per la tassazione del web, nonostante comunque preferisca un accordo internazionale all’Ocse: “Abbiamo intenzione di presentare la proposta entro giugno di quest’anno per rendere il prelievo operativo dal 2023 in poi”, ha proseguito Vestager, avvertendo che c’è una certa urgenza da parte della Comunità europea, in quanto la web tax farà parte delle nuove risorse proprie dell’Ue introdotte anche per ripagare l’emissione di debito comune per il Recovery fund.
Sul tema era intervenuto anche il nostro presidente del Consiglio dei ministri, Mario Draghi, analizzando come il processo di digitalizzazione in Ue “non sarà facile. in Italia il programma Next Generation Ue offre un’enorme possibilità, il 20% dei fondi riguarda proprio la trasformazione digitale, ma lo sviluppo di questi settori non può prescindere dall’equa distribuzione dei proventi. Riteniamo che il Consiglio Ue debba procedere ad una soluzione globale su una tassazione digitale entro la metà del 2021 e credo sia possibile grazie all’apporto degli Usa con la nuova amministrazione”.