Unione Europea

Parlamento Ue approva il Media Freedom Act

Il Parlamento europeo ha approvato il European Media Freedom Act (EFMA), la legge Ue sulla libertà, trasparenza e pluralità dei media.

L’approvazione è avvenuta con 448 voti favorevoli, 102 contrari e 75 astenuti.

Le nuove regole

Pluralità e indipendenza da interferenze politiche ed economiche: questi i punti cardine della nuova legge. 

Con il Media Freedom Act, tutti i Paesi europei dovranno proteggere l’indipendenza dei media e garantire il loro libero sviluppo.

L’uso di spyware (software spia) può essere solo una misura “di ultima istanza”: il suo utilizzo è da valutare caso per caso ed è giustificabile solo “per indagare su reati gravi, come terrorismo o tratta di esseri umani”.

Inoltre, “per valutare l’indipendenza dei mezzi d’informazione”, è stato istituito l’obbligo di pubblicazione delle informazioni riguardanti l’assetto proprietario di grandi e microimprese.

Sempre con lo stesso scopo, per non rendere i mezzi di comunicazione dipendenti dalla pubblicità statale, la nuova legge stabilisce che le piattaforme potranno ricevere massimo il 15% del bilancio nazionale disponibile per la pubblicità.

Nuova prassi per la rimozione dei contenuti

Per assicurare che la libertà dei media sia rispettata, il Parlamento Ue ha deciso di introdurre un meccanismo che possa vincolare le piattaforme. Queste ultime saranno tenute ad informare i media della rimozione o limitazione dei contenuti, lasciando 24 ore per la verifica.

In caso di mancata risposta, se la piattaforma dovesse ritenere il contenuto non adatto, secondo i suoi termini e condizioni, potrà procedere all’eliminazione. Se invece il media ritiene che la richiesta della piattaforma sia poco motivata o possa compromettere la libertà di stampa potrà procedere a una risoluzione extragiudiziale della disputa.

La relatrice del dibattito, Sabine Verheyen, ha aggiunto che finalmente il Parlamento europeo ha posto “un’importante pietra miliare legislativa per salvaguardare la diversità e la libertà del nostro panorama mediatico e dei nostri giornalisti” e hanno compiuto “un passo importante nella protezione delle nostre democrazie”.

Il prossimo passo sarà la negoziazione con il Consiglio europeo per accordare una forma definitiva della legge.

Articolo di T.S.

uspi

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