Entro il 31 dicembre 2022 dev’essere attuato definitivamente l’accordo internazionale per una imposta minima globale del 15% per le multinazionali.
È questa la richiesta esplicita del Parlamento Ue che ha sostenuto il recepimento della nuova proposta con 503 voti favorevoli, 46 contrari e 48 astensioni.
Per ora gli europarlamentari hanno approvato, con la suddetta votazione, la maggior parte degli elementi principali contenuti nella nuova norma. Ma la legislazione va approvata rapidamente e su questo il Parlamento europeo è stato chiaro.
Sono giunte, però, alcune modifiche al testo presentato dalla Commissione Ue. Richiesta l’introduzione di una clausola di riesame della soglia dei ricavi annuali (oltre la quale una società multinazionale sarebbe soggetta all’aliquota minima) e una valutazione d’impatto della legislazione sui Paesi in via di sviluppo.
Inoltre, gli eurodeputati, nell’approvare la norma, hanno anche chiesto di ridurre alcune delle esenzioni proposte dalla Commissione. È anche necessario limitare le possibilità di abuso con l’introduzione di un articolo specifico contenente misure atte a contrastare i meccanismi di evasione fiscale.
Il prossimo step sarà quello di inoltrare la relazione la Pe al Consiglio Ue che dovrà adottare il testo definitivo all’unanimità.
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