Prima dell’estate Apple, con l’aggiornamento iOS 14.5, aveva introdotto la funzionalità App Tracking Transparency (ATT), con lo scopo di assicurare la trasparenza nel tracciamento da parte delle app.
Così gli sviluppatori avrebbero dovuto richiedere il consenso dell’utente per tracciare i suoi dati nelle applicazioni o sui siti web di terzi per scopi pubblicitari personalizzati o di condivisione.
Dopo qualche mese si iniziano a tirare le somme del nuovo aggiornamento. Sono dieci i miliardi di dollari di mancati ricavi per Facebook, YouTube e Twitter in tre mesi.
Le critiche
In particolare, all’epoca, l’accusa degli editori era stata proprio quella di danneggiare gli sviluppatori di terze parti.
Infatti, dopo l’introduzione, molte società hanno deciso di non investire più sulle piattaforme. E pochi giorni fa, lo stesso Mark Zuckerberg aveva criticato la nuova politica. I cambiamenti di Apple, ha affermato, non colpiscono solo FB, ma “milioni di piccole imprese in quello che è, per loro, già un delicato periodo economico”.
Il problema
La nuova funzionalità, fortemente criticata dall’industria dell’advertising e dalle aziende che ottengono profitti quasi esclusivamente dalla pubblicità, ha effettivamente causato un crollo dei guadagni perché la maggioranza degli utenti ha probabilmente negato il tracciamento.
Ora, all’improvviso non si può più sapere se chi stia visualizzando un contenuto sia maschio o femmina. Quindi i costi per cliente sono raddoppiati, “con una perdita del rendimento del 50%”.