Intelligenza Artificiale (IA) nelle redazioni giornalistiche? Come cambierà il settore giornalistico da questo nuovo scossone tecnologico?
Reuters, dopo un’analisi del fenomeno dal punto di vista dei lettori, indaga ancora più a fondo il ruolo e le responsabilità degli esperti del giornalismo per comprendere l’andamento delle opinioni dall’interno del settore.
Le voci dall’interno
Lo studio si rivolge agli esperti del settore e a come pensano che l’Intelligenza Artificiale Generativa e l’automazione del processo di lavoro influenzeranno i lavori in redazione nel prossimo decennio.
La stragrande maggioranza (74%) non vede cambiamenti a livello essenziale, fondamentale, ontologico del giornalismo ma riconosce una trasformazione che consiste nel sussidio della tecnologia nel lavoro.
Il 21%, invece, pensa che lo stesso processo giornalistico, dalla selezione alla pubblicazione di articoli, sarà modificato dall’integrazione dell’IA Generativa nelle redazioni.
Rispetto ad un studio simile dello scorso anno di JournalismAI, si nota come la percentuale di scettici o di esperti non interessati al suo uso nelle newsrooms sia calato. Da un 15% siamo passati a un 5% totale nel 2024 (2% dice che l’IA è sopravvalutata e il 3% si astiene).
Il sentimento generale sul tema sta cambiando. Infatti, quando gli studiosi di Reuters hanno chiesto quale sia l’impatto sulla filiera giornalistica, le risposte sono state positive.
“L’intelligenza artificiale generativa ci aiuterà a produrre articoli migliori, a identificare i bisogni e i desideri del pubblico e a sostituire alcune ridondanze, ma in sostanza gli esseri umani devono ancora effettuare verifiche dei fatti, controlli di qualità e assicurarsi che tutta l’etica sia rispettata”.
E ancora: “La Gen AI difficilmente può aiutare nelle missioni fondamentali per produrre giornalismo di alto valore: raccogliere originali informazioni, spesso provenienti dal campo e da fonti umane; controllare e verificare le informazioni; porta un punto di vista; scrivere pezzi di valore in modo originale… Ma può aiutare a svolgere alcuni compiti in più in modo efficiente, per aumentare la distribuzione dei contenuti e per assistere i giornalisti in alcune parti dei loro compiti”.
Non a caso, la maggioranza degli intervistati ha sottolineato i miglioramenti in termini di efficienza derivanti dall’automazione delle attività di base o di routine: “alcuni compiti di livello inferiore lo faranno essere svolto dall’intelligenza artificiale, ma ci aspettiamo comunque che il nostro staff trovi, produca e modifichi le storie manualmente. L’Intelligenza Artificiale non può sostituire un reporting forte”.
Sperimentazione in redazione
I dati mostrano un crescente sentimento positivo nell’uso dell’IA nelle redazioni che stanno infatti prendendo le misure per adattarsi all’utilizzo della nuova tecnologia.
Per quanto concerne l’avere princìpi e norme interne per utilizzare l’IA generativa, poco più di un terzo degli intervistati (39%) afferma che la propria organizzazione ha delle policy funzionanti e attuate. Di questa percentuale, solo il 16% afferma di aver aderito a stabilire linee guida più dettagliate su come utilizzare l’IA generativa in diverse circostanze.
Non è così per il 21% degli intervistati che afferma che la propria redazione li ha considerati ma non li ha ancora adottati, mentre il 29% riferisce di avere in atto alcune linee guida.
Nonostante il grande studio di Reuters, gli studiosi si sono riservati un margine di errore o di mutamento. Infatti, è importante e “anche utile notare che alcune persone hanno commentato che questi sono ancora gli inizi e le risposte alle stesse domande che abbiamo posto nel sondaggio appariranno probabilmente molto diverse in sei mesi”.
Articolo di T.S.