Facebook, nuovi strumenti pubblicitari con l’estensione dei Reel

Dopo averli portati con successo su Instagram, Mark Zuckerberg, CEO di Meta, ha deciso di estendere i Reel (i video brevi) anche a Facebook.

La strategia, illustrata anche durante la presentazione del bilancio 2021, sarebbe quella di colmare il gap con la piattaforma TikTok. Quest’ultimo, infatti, con il tempo, ha strappato all’impero di Zuckerberg utenti e guadagni.

La funzionalità dei Reel su Facebook è già stata implementata negli USA nel 2021 e ora è disponibile anche nel resto del mondo.

Alcuni utenti hanno già visto sui propri profili Facebook la possibilità di girare questo tipo di video brevi, della durata massima di un minuto, in formato verticale. Novità anche nel carosello (con lo stesso schema dei “per te” e dunque con criteri algoritmici) dei Reel consigliati.

Le opportunità per la pubblicità online

Meta ha annunciato, in una nota, che nelle prossime settimane verranno introdotte sui Facebook Reels anche nuove funzioni per gli annunci pubblicitari, attualmente in fase di test.

I creator, coloro che realizzano i video, potranno ottenere il 55% dei ricavi della pubblicità, che verrà gestita principalmente in due modi. Con i banner, i quali verranno visualizzati come annunci semi-trasparenti nella parte inferiore dei Reel, oppure con gli “adesivi”, ossia immagini statiche che possono essere posizionate ovunque nei video.

“Da ottobre dello scorso anno, stiamo testando inserzioni a tutto schermo e immersive che compaiono tra un Reel e l’altro e che verranno estese in tutto il mondo nei prossimi mesi. Proprio come con i contenuti organici su Facebook, le persone potranno commentarle, mettere ‘mi piace’, visualizzarle, salvarle, condividerle o saltarle”, scrive la società.

Per spronare le aziende a investire nei Reel, Meta inserisce anche una serie di funzionalità di controllo sulla brand safety, la sicurezza del marchio. Queste le misure servono a proteggere la reputazione dei brand dall’influenza negativa di contenuti inappropriati. 

In questo modo gli inserzionisti potranno controllare come i loro annunci appaiono in luoghi che non considerano adatti alla propria immagine.

Articolo di I.M.