Editoria, contributi: DPCM all’insegna del pluralismo

Il DPCM attuativo dell’articolo 1, comma 377, della legge 30 dicembre 2021 n. 234, contiene la definizione della Ripartizione delle risorse del Fondo straordinario per gli interventi di sostegno all’editoria per l’anno 2023.

Il contributo pubblico è destinato alle imprese editrici di quotidiani e periodici “con almeno tre giornalisti inquadrati con contratto di lavoro giornalistico”. Quindi totale parificazione tra Contratti di lavoro giornalistici.

Il DPCM, che mette ordine al settore e fa chiarezza sull’importanza del pluralismo quale garanzia di democrazia nel nostro Paese, è stato pubblicato con il parere di legittimità della Corte dei Conti.

Il DPCM nel dettaglio

140 milioni di euro sono stati stanziati per il settore e verranno assegnati alle misure previste nel DPCM stesso. Il “Fondo straordinario per gli interventi di sostegno all’editoria” per il 2023 è destinato a incentivare gli investimenti delle imprese editoriali, anche di nuova costituzione, orientati all’innovazione tecnologica e alla transizione digitale, all’ingresso di giovani professionisti qualificati nel campo dei nuovi media, nonché a sostenere le ristrutturazioni aziendali e gli ammortizzatori sociali e a sostegno della domanda di informazione.

In particolare, all’articolo 2: “Misure per il sostegno delle edicole

Al fine di favorire la realizzazione di progetti di consegna a domicilio di giornali quotidiani e periodici, l’apertura domenicale, la fornitura di pubblicazioni agli esercizi commerciali limitrofi e l’attivazione di punti vendita addizionali, alle imprese esercenti punti vendita esclusivi per la rivendita di giornali e riviste, è riconosciuto, per l’anno 2023, un contributo forfettario fino a 2.000 euro. Il contributo è elevato a 3.000 euro per i punti vendita esclusivi siti nelle Aree interne, di cui alla Mappa Aree Interne 2020, valevole per il ciclo di programmazione 2021-2027, aggiornata dal Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile (CIPESS).
L’agevolazione di cui al presente comma è riconosciuta entro il limite di 4 milioni di euro, che costituisce tetto di spesa
.

Alle imprese esercenti punti vendita esclusivi per la rivendita di giornali e riviste è, altresì, riconosciuto per l’anno 2023 un contributo pari al 50 per cento delle spese sostenute per: IMU, TASI, COSAP, TOSAP, TARI, canoni di locazione, servizi di fornitura di energia elettrica, servizi telefonici e di collegamento a Internet, acquisto o noleggio di registratori di cassa o di registratori telematici, acquisto o noleggio di dispositivi POS e altre spese sostenute per la trasformazione digitale e l’ammodernamento tecnologico, al netto dell’IVA ove prevista. L’agevolazione di cui al presente comma è riconosciuta entro il limite di 6 milioni di euro, che costituisce tetto di spesa“.

All’articolo 3: “Misure per il sostegno alle imprese editrici di quotidiani e periodici

In considerazione degli effetti economici derivanti dall’eccezionale incremento dei costi di produzione e al fine di sostenere la domanda di informazione, alle imprese editrici di quotidiani e periodici, con almeno tre giornalisti inquadrati con contratto di lavoro giornalistico, è riconosciuto per l’anno 2023, entro il limite massimo di 60 milioni di euro che costituisce tetto di spesa, un contributo straordinario pari a 10 centesimi di euro per ogni copia cartacea venduta nel corso dell’anno 2022, anche mediante abbonamento, in edicola o presso punti di vendita non esclusivi. Le copie oggetto di vendita in blocco non sono considerate ai fini dell’agevolazione.

Il contributo non è cumulabile con ogni altra agevolazione prevista dalla normativa locale, regionale, nazionale o europea che stabilisca un rimborso per le copie vendute di quotidiani e periodici”.

All’articolo 4:“Misure a sostegno delle assunzioni di giornalisti e professionisti under 36 e per la stabilizzazione dei contratti giornalistici

Ai datori di lavoro appartenenti alle imprese editrici di quotidiani e periodici, anche di nuova costituzione, alle agenzie di stampa e alle emittenti radiofoniche e televisive locali e nazionali, non partecipate dallo Stato, che assumono giovani giornalisti e altri professionisti, con età non superiore ai 35 anni, in possesso di qualifica professionale, opportunamente attestata, acquisita nel campo della digitalizzazione editoriale, dell’informazione e documentazione informatica, della comunicazione e sicurezza informatica, del servizio on line e trasformazione digitale, anche nel settore dei media, è riconosciuto un contributo forfettario nella misura di 10.000 euro per ogni assunzione con contratto di lavoro a tempo indeterminato, perfezionatosi nel corso dell’anno 2023, escluse le assunzioni effettuate ai sensi dell’articolo 2, comma 2, del decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 69. Il contributo è riconosciuto entro il limite massimo di 7,5 milioni di euro per l’anno 2023, che costituisce tetto di spesa.

Al fine di promuovere la stabilità dell’occupazione, ai datori di lavoro appartenenti alle imprese editrici di quotidiani e periodici, alle agenzie di stampa e alle emittenti radiofoniche televisive locali e nazionali, non partecipate dallo Stato, è, altresì, riconosciuto un contributo forfettario nella misura di 14.000 euro per la trasformazione, nel corso dell’anno 2023, di un contratto giornalistico a tempo determinato ovvero di collaborazione coordinata e continuativa in contratto a tempo indeterminato. Il contributo è riconosciuto entro il limite massimo di 7,5 milioni di euro per l’anno 2023, che costituisce tetto di spesa”.

All’articolo 5: “Misure a sostegno degli investimenti in tecnologie innovative realizzati da imprese editrici di quotidiani e periodici e da agenzie di stampa

Al fine di incentivare gli investimenti orientati all’innovazione tecnologica e alla transizione digitale delle imprese editrici di quotidiani e periodici e delle agenzie di stampa, è riconosciuto per l’anno 2023, entro il limite di 10 milioni di euro, che costituisce tetto di spesa, un contributo finalizzati al miglioramento della qualità dei contenuti e della loro fruizione da parte dell’utenza, in misura pari al 70 per cento delle spese sostenute in tale anno.

Ai fini dell’agevolazione di cui al comma 1, gli investimenti devono essere riconducibili ad un progetto complessivo e organico di innovazione tecnologica e di ammodernamento dei processi produttivi da parte dell’impresa richiedente il contributo.
L’agevolazione di cui al presente articolo non è cumulabile dalla normativa locale, regionale, nazionale o europea l’adeguamento e l’ammodernamento tecnologico delle infrastrutture e dei processi produttivi, con altri benefici previsti per concessi per le medesime iniziative
”.

All’articolo 6: Misure a sostegno degli investimenti in tecnologie innovative realizzati da emittenti televisive e radiofoniche

Al fine di incentivare gli investimenti orientati all’innovazione tecnologica e alla transizione digitale nel settore dell’editoria radiofonica e televisiva è riconosciuto, per l’anno 2023, entro il limite di 45 milioni di euro, che costituisce tetto di spesa, un contributo, finalizzati al miglioramento della qualità dei contenuti e della loro fruizione da parte dell’utenza, in misura pari al 70 per cento delle spese sostenute in tale anno”.