Il 22 settembre scorso, la Commissione giudiziaria del Senato degli Stati Uniti ha votato per approvare un disegno di legge che consentirà agli editori di testate online di negoziare collettivamente con le Big Tech.
Come riporta l’agenzia di stampa Reuters, il via libera del testo è stato raggiunto con 15 voti favorevoli e 7 contrari. Il progetto passerà ora al Senato per l’approvazione definitiva.
La normativa ha l’intento di dare più peso agli editori, rendendo più facile per loro ottenere un equo compenso da Google e Facebook.
Infatti, il disegno di legge, guidato dalla democratica Amy Klobuchar, risponde ad anni di critiche sul fatto che le grandi aziende tech utilizzino contenuti per attirare traffico (ed entrate pubblicitarie) senza remunerare le testate giornalistiche, molte delle quali hanno difficoltà finanziarie.
“L’obiettivo è consentire alle redazioni locali di ottenere un compenso quando Facebook e Google accedono ai loro contenuti”, ha spiegato Klobuchar.
A sostenere la proposta, oltre alla maggioranza dell’ala democratica del Senato, ci sono anche molti esponenti repubblicani, come John Kennedy e Lindsey Graham.
Mentre, a differenza di altri progetti di legge volti a frenare lo strapotere degli OTT, alcuni gruppi progressisti si oppongono a questa misura. Public Knowledge, ad esempio, dichiara che la norma favorirebbe le grandi emittenti come News Corp, Sinclair e Comcast/NBCU.
Ovviamente, contrari alla legge sono anche i due gruppi commerciali del settore tecnologico a cui appartengono Facebook e Google.
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