Il neo-eletto presidente della Commissione Algoritmi, Padre Benanti, ha annunciato che sono partiti i lavori della task force sui temi dell’editoria e dell’Intelligenza Artificiale (IA).
Benanti ha parlato di sforzi per affrontare le sfide dello sviluppo tecnologico dei sistemi di IA sostenibile e umano-centrica.
“Con il lavoro della Commissione cercheremo di fare una fotografia di quello che c’è oggi con l’obiettivo di valorizzare il lavoro dell’uomo, per dare visibilità a ciò che è prodotto con una responsabilità personale”, ha sottolineato.
Il primo importante punto, Benanti lo dedica alla difesa della stampa e del lavoro giornalistico.“Abbiamo voluto prima di tutto ascoltare i giornalisti, gli editori e i player tecnologici”. Uno dei punti fondamentali riguarda la “figura del giornalista, figura fondamentale per nutrire quella parte dell’opinione pubblica e tutto ciò che sostiene il funzionamento democratico. Ecco, oggi il giornalista potrebbe essere un elemento secondario nella produzione della notizia: potrebbero esistere redazioni senza giornalisti, e questa è la prima grande sfida”.
Ma soprattutto c’è un importante ruolo che è giocato “dai grandi colossi della tecnologia, che al momento non rispondono alle logiche degli editori. Qui c’è un altro settore che si apre, e le difficoltà sono grandi, perché sono soggetti molto grandi, internazionali, e tutto va valutato anche in base a quello che l’Europa sta decidendo con l’AI Act”.
Per questo è indispensabile avere figure tecniche formate sull’uso dell’IA. “Di fronte a uno strumento così potente c’è bisogno di investire sull’uomo perché lo conosca e sappia utilizzarlo”.
Oltre a questi nodi principali, si pongono altre due questioni: i sistemi di filigrana digitale per il riconoscimento di contenuti prodotti da IA sviluppata da multinazionali (il cosiddetto watermark) e il copyright. La filigrana infatti può essere facilmente aggirabile e non si riesce sempre a riconoscere i contenuti prodotti da IA.
Inoltre, “esiste un problema legato al diritto d’autore ovvero al copyright. È salito alla cronaca dei giornali il fatto che il New York Times abbia presentato alla Corte di New York un atto di citazione contro una delle maggiori aziende che in questo momento producono intelligenza artificiale generativa” proprio in materia di diritto d’autore.
“E qui si apre un grande problema: questa è una violazione del copyright e in che misura? La legislazione europea e italiana in parte già risponde. Uno dei problemi che però ci sono è la capacità del diritto di dimostrare tale violazione”.
Articolo di T. S.
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