La scorsa primavera AGCOM ha avviato un monitoraggio relativo all’impatto economico della pandemia sui comparti regolati, per fornire una base informativa che possa contribuire a una migliore comprensione delle tendenze e delle eventuali criticità che dovessero emergere dalla crisi pandemica in atto.
L’”Osservatorio sulle Comunicazioni – Monitoraggio Covid-19” è arrivato all’edizione n. 1 del 2021, analizzando i trend relativi però ai mesi dell’anno appena concluso.
Secondo l’approfondimento dell’Autorità, nei primi nove mesi del 2020 la flessione dei ricavi nei mercati di riferimento è risultata meno accentuata rispetto a quanto osservato per il complessivo quadro macroeconomico del Paese. Infatti, mentre il prodotto interno lordo italiano nei primi tre trimestri dell’anno scorso è diminuito del -8,4% i ricavi complessivi dell’ecosistema rappresentato da comunicazioni elettroniche, radiotelevisione, editoria, internet e servizi postali hanno subito una flessione del -5,4%.
Nell’ambito delle telecomunicazioni la flessione dei ricavi risulta essere del -5,3%, nonostante la più intensa fruizione domestica di contenuti video in streaming, il telelavoro e la didattica a distanza che hanno prodotto, su base annua, una forte crescita del traffico.
Il comparto dei media, afferma l’Autorità, è quello maggiormente colpito per quanto riguarda i ricavi: registra complessivamente una riduzione media dei ricavi pari al 6,9%, in buona parte dovuta dalla significativa flessione degli introiti pubblicitari (-9,2%).
Osservando i singoli mercati, i risultati sono notevolmente differenziati: il settore in maggiore sofferenza è quello dell’editoria che registra una flessione dei ricavi dei quotidiani del 14,6% e del 19,8% per i periodici.
L’unico segmento a crescere nel comparto considerato è quello della pubblicità online (+6,7%), risultato ottenuto, in particolare, grazie ai risultati dalle piattaforme.
Il settore postale, se si guarda all’intero 2020, segna una crescita del 3,1%, con introiti per oltre 6,8 miliardi, ma con risultati considerevolmente differenziati guardando alle singole componenti del mercato.