Il Parlamento europeo e il Consiglio Ue hanno raggiunto un accordo politico sul programma strategico per il 2030, ovvero il percorso per il decennio digitale. Il programma istituisce un meccanismo di monitoraggio e cooperazione per raggiungere obiettivi e traguardi comuni entro il 2030.
Si auspica che in quella data l’80% della popolazione di età compresa tra 16 e 74 anni abbia competenze digitali di base. Inoltre, che si porti il 75% delle imprese europee a utilizzare servizi cloud. Infine, che oltre il 90% delle PMI europee abbia raggiunto almeno un livello base di intensità digitale.
“L’Europa ha appena intrapreso la strada verso il decennio digitale ha iniziato a costruire un quadro per accelerare la transizione digitale di successo dell’Ue entro il 2030”. Così ha commentato la relatrice del testo, l’eurodeputata liberale ceca, Martina Dlabajovà.
L’accordo dovrà essere approvato formalmente dal Parlamento europeo e dal Consiglio Ue prima di entrare in vigore. Il primo voto è atteso a settembre alla Commissione Industria, Ricerca ed Energia dell’Eurocamera.
Percorso per il processo digitale
Per monitorare efficacemente i progressi, la Commissione porrà gradualmente dei traguardi a livello europeo. A loro volta, i singoli Stati membri proporranno tabelle di marcia strategiche a livello nazionale. Così facendo si delineeranno le azioni e traguardi nazionali, tra cui le misure normative e gli investimenti previsti.
I progressi saranno misurati con indicatori chiave di prestazione (Icp) su un indice di digitalizzazione dell’economia e della società (DESI). Ogni anno ci sarà una relazione sullo “stato del decennio digitale “, che sarà presentata al Parlamento e al Consiglio Ue. Oltre ai principi del decennio digitale, questo incontro sarà dunque un’occasione per monitorare traguardi e obiettivi.
In qualsiasi momento gli Stati, tramite la Commissione, potranno proporre progetti multinazionali che siano utili al raggiungimento dei traguardi.
La Commissione riesaminerà gli obiettivi entro il 2026, per fare il punto in merito agli sviluppi tecnologici, economici e sociali.