Sembra sia arrivata la fine per il lavoro del tavolo tecnico composto da rappresentanti dei ministeri del Lavoro, dell’Economia, della presidenza del Consiglio, dell’Inpgi e dell’Inps, che deve mettere a punto una relazione per salvare l’Istituto di previdenza dei giornalisti italiani. La scadenza, infatti, era proprio la giornata di ieri, il 20 ottobre 2021.
Da quanto riporta ANSA, emerge una scadenza già fissata: entro la fine della settimana il testo sarà inviato a Palazzo Chigi che valuterà le proposte e deciderà le misure da inserire in manovra.
Le due soluzioni già prospettate nei mesi scorsi, rimangono sul tavolo. La prima è quella dell’allargamento della platea degli iscritti, prospettata dagli attuali vertici dell’Inpgi. La seconda, invece, è quella che prevederebbe il passaggio, quantomeno parziale, all’Inps.
Comunicatori, grafici e poligrafici editoriali hanno più volte rifiutato la prima opzione presentata dai vertici INPGI, con lettere e comunicati indirizzati al governo e ai vertici dei ministeri presenti al tavolo tecnico.
La seconda opzione è quella invece che piace decisamente poco al CdA dell’Istituto di previdenza.
La situazione INPGI
L’ente di previdenza ha chiuso l’ultimo bilancio con un rosso di 242 milioni e sta evitando il commissariamento grazie ad uno “scudo” previsto dalla legge e più volte prorogato, e ora operativo fino a fine anno (31 dicembre 2021)
La crisi della Cassa dei giornalisti va avanti da tempo. Il primo segno meno nella gestione previdenziale risale al 2011; il saldo negativo nel 2020 ha raggiunto la cifra di 197 milioni, e se si somma il disavanzo solo previdenziale accumulato negli ultimi tre anni si arriva a 498,8 milioni di euro.