CdA INPGI, la maggioranza: “No all’INPS”

L’INPGI continua a far sentire forte la propria voce con il governo. “No all’INPS” è l’ultima dichiarazione ferma che arriva dalla maggioranza in consiglio d’amministrazione. 

I consiglieri del CdA hanno scritto una lunga nota diretta al presidente del consiglio Mario Draghi e al sottosegretario all’editoria Giuseppe Moles per proporre la loro idea del futuro dell’Inpgi e per ribadire il loro “no” all’assorbimento in INPS

L’appello del CdA

I firmatari dell’appello hanno inoltre chiesto all’esecutivo di fare presto e di risolvere la questione previdenziale giornalistica nel migliore dei modi. 

“Tale percorso rischia di far pagare pesantemente ai lavoratori il prezzo di una crisi editoriale. E che ha impoverito una categoria provata negli ultimi due decenni da innumerevoli stati di crisi. E da una transizione digitale che ha decimato testate e posti di lavoro dipendente. Sono stati sostituiti da contratti atipici, co.co.co a tempo indeterminato e collaborazioni più o meno fittizie”.

Nella nota hanno anche ribadito quale sia per loro la soluzione migliore e quindi la strada da percorrere: “La proposta di allargamento della platea contributiva. Già prevista dal decreto rilancio del 2019, presentata dall’INPGI alla Commissione tecnica insediata da palazzo Chigi. È l’unica soluzione in grado di mantenere l’autonomia dell’istituto e garantirne la sostenibilità”. 

Comunicatori, grafici e poligrafici, già adocchiati per l’allargamento della platea hanno però già più volte espresso il proprio dissenso al passaggio in INGPI proprio per la situazione poco stabile dell’Istituto. 

Per i firmatari, in ogni caso, “liquidare l’istituto significa riportare sulle spalle della fiscalità generale il peso del deficit INPGI. Penalizzando ulteriormente il settore editoriale, perno della democrazia del Paese”.