Recovery, Riccardi (La Dante): nel Piano nessun riferimento alla lingua italiana

La politica estera “non può non tenere conto del legame tra lingua e identità”.

In arrivo la piattaforma “Dante Global” per l’insegnamento della lingua e della cultura italiana a distanza.

“La politica internazionale dell’Italia non può non tenere conto del legame tra lingua e identità del nostro Paese”. Lo ha detto il presidente della Società Dante Alighieri, Andrea Riccardi, intervenendo di fronte alla Commissione Esteri della Camera, nell’ambito dell’esame in sede consultiva del Piano nazionale di ripresa e resilienza.

Ricordiamo che il Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) è il programma di investimenti che l’Italia deve presentare alla Commissione europea nell’ambito del Next Generation EU, lo strumento per rispondere alla crisi pandemica provocata dal Covid-19.

Confrontandoci con il Pnrr, ha sottolineato Riccardi, “abbiamo notato che la cultura è citata all’interno degli investimenti dedicati principalmente al turismo.

E’ certamente un bene la presenza del Piano turismo e cultura quale valorizzazione e promozione del patrimonio culturale, tuttavia – ha spiegato il presidente della Dante – la cultura “non è solo un bene da fruire in Italia, è un elemento identitario e distintivo del Paese. Nel Piano non c’è alcun riferimento alla lingua italiana. Questa assenza di riferimenti a mio avviso è coerente con una politica nazionale di lungo periodo che a differenza degli altri paesi europei non ha valorizzati la lingua che in realtà costituisce un architrave della cultura nazionale, un veicolo di relazioni con l’estero”.

“Questa carenza – ha precisato Riccardi –  si collega a una cultura politica che ha scarsamente valorizzato l’insegnamento dell’italiano. Da un lato ci troviamo con un bacino di utenti della lingua che sono dei nostalgici dell’Italia, ma dall’altra riscontriamo l’attrazione dell’italiano. La domanda di insegnamento che recepiamo è molto più forte di quella che pensiamo. Questo ci impegna a coltivarla”, perché promuovendo la lingua, tra l’altro, si sostengono il turismo e il marchio italiano.

La Dante, ha ricordato Riccardi, “ha vissuto una stagione di ripresa negli ultimi anni non fosse che per un qualche innalzamento del finanziamento statale che negli ultimi anni è passato da 600mila euro a 3,2 mln di euro”. Un finanziamento, ha spiegato Riccardi, che “resta pur sempre scarso rispetto ad esempio al British Council che riceve dallo Stato 215 mln o la Germania che assegna 246 mln al Goethe”.

“Assistiamo a un’inesorabile caduta della lingua italiana nel mondo: per esempio in Albania, in Uruguay o la chiusura della scuola in Eritrea.  – ha concluso il presidente de La Dante Vorrei insistere sul tema della centralità della lingua – e lo stiamo vedendo ora che celebriamo i 700 anni dalla morte di Dante -, questa lingua ha una sua dimensione particolare, non è una lingua imperiale e imperialista ma non è una lingua provinciale. E’ una lingua che ha una sua dignità che si ricollega a una cultura e Dante è l’espressione della ricchezza di questa cultura”.

LA PIATTAFORMA DANTE.GLOBAL

La crisi, ha poi aggiunto Riccardi, “ci ha posto di fronte a un problema fondamentale: rilanciare l’insegnamento dell’italiano”.

In questa ottica è  stata concepita la piattaforma ‘Dante.global’ che contiene tre stanze. La prima per l’apprendimento della lingua, la seconda per la formazione dei docenti, e una terza in forma di agorà di divulgazione della cultura. Questa piattaforma “vuole rispondere alla crisi e si affianca ai Comitati della Dante e alle scuole nel mondo”.

(Foto in alto: Andrea Riccardi, tratta da Società Dante Alighieri – Comitato di Bolzano)