Qualche settimana fa Google aveva annunciato che lascerà vivere i cookie di terze parti per quasi due anni in più del previsto, prorogando la scadenza dal gennaio 2022 alla fine del 2023.
La proposta alternativa che il colosso di Montain View propone è il cosiddetto progetto Privacy Sandbox, di cui è stato appena pubblico un calendario aggiornato con le varie fasi del processo di sviluppo.
Le fasi del progetto
Le fasi di messa in funzione sono diverse. La società ha ufficializzato i trimestri in cui le soluzioni di Privacy Sandbox passeranno dalla fase di discussione a quella di test a quella, infine, di disponibilità vera e propria.
Il calendario suddivide gli strumenti della Privacy Sandbox in 5 fasi: discussione, test, implementazione in Chrome, seguite da una prima fase di transizione durante la quale Chrome monitorerà adozione e feedback e da un ultimo passaggio che contempla lo stop al supporto ai cookie terzi in un periodo di tre mesi che si chiuderà, appunto, alla fine del 2023.
Ovviamente lo scopo del calendario è quella di assicurare una serie di soluzioni valide per il futuro cookieless, che siano pronte e operative proprio per quando la società ha fissato il blocco dei cookie terzi sul suo browser Chrome.
Le varie soluzioni proposte
Privacy Sandbox è composto da varie soluzioni: il progetto FLoC su cui si basa il sistema di ID pubblicitari tramite coorti per il targeting e la misurazione della pubblicità e l’iniziativa FLEDGE, con cui Google punta a offrire ai siti un modo per fare retargeting degli utenti senza intermediari.
Core Attribution, invece, consiste nell’attribuzione di views e click pubblicitari senza la necessità di ID cross-site e varie altre funzioni che hanno l’obiettivo di rafforzare la privacy a livello cross-site.