I giornali americani non ci stanno e secondo gli ultimi dati, sarebbero oltre duecento i quotidiani che hanno fatto causa nell’ultimo anno a Google e Facebook. Il motivo? L’aver monopolizzato il mercato pubblicitario digitale, sottraendo risorse che sarebbero altrimenti confluite ai giornali locali, quindi in sostanza, la violazione delle norme antitrust.
Inizialmente le iniziative giudiziarie contro le big provenivano da alcuni giornali di provincia. Durante il corso dell’anno sono diventate molte di più, sparse in circa dieci Stati americani. I quotidiani con il passare del tempo si sono poi uniti nella battaglia, creando una vera e propria coalizione di avvocati che hanno presentato ricorsi simili.
L’obiettivo dei ricorsi è “riprenderci dai danni passati provocati ai giornali” dalle grandi aziende tecnologiche, ha spiegato Clayton Fitzsimmons, uno dei legali che rappresentano i quotidiani locali. L’altro obiettivo è “stabilire un nuovo sistema in cui i quotidiani non solo tornino ad essere competitivi, ma fioriscano”, ha aggiunto il legale, in riferimento è alla legislazione australiana che obbliga le aziende de web a pagare gli editori per i loro contenuti.
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