Business e pubblicità

Mercato pubblicitario: 2021 boom, crescita più contenuta nel 2022

“Un anno partito con un gennaio a -4,5% che finisce per chiudere a +13,5%, recuperando il percorso di lungo periodo con un +1,2% versus il 2019, ultimo anno di “normalità” prima del ‘cigno nero Covid-19’. Il ‘21 non può che essere catalogato tra le annate positive”. Commenta così i dati Nielsen sulla pubblicità relativi a dicembre 2021 e in generale all’anno appena concluso, Alberto Dal Sasso, Ais managing director di Nielsen.

+0,3% a dicembre, portando la raccolta pubblicitaria dell’anno a +13,5%. Invece, se si esclude dalla raccolta web la stima sul search, social, classified (annunci sponsorizzati) e degli ‘Over The Top’ (OTT), l’andamento nel 2021 si attesta a +12,8%.

Il 2021 e il report annuale

“Come per l’economia, anche per il mercato della pubblicità il 2021 è stato un anno di chiaro recupero”, ha proseguito Dal Sasso. “Le imprese sono tornate ad investire, seguendo la ripresa economica, secondo le strategie e le modalità consuete”.

Nel report annuale appena diffuso da Nielsen, si può osservare il bilancio annuale 2021 messo in paragone con quello degli ultimi 50 anni. L’ultimo anno è stato sicuramente di forte ripresa, dato che però va analizzato tenendo in considerazione il crollo importante avvenuto nel mercato pubblicitario nel 2020 (il peggiore degli ultimi 75 anni), primo anno pandemico.

I singoli mezzi e settori merceologici

quotidiani crescono del +1,7% (nel 2021 +4,3%), mentre i periodici registrano un segno positivo che si attesta intorno al +5,8% (nel 2021+3,6%).

La web advertising totalizza, anche nel 2021, la crescita maggiore tra i singoli mezzi: +15,1%.

Tra i settori merceologici il contributo maggiore è portato da Media/Editoria (+48,8%).

Il 2022

I dati previsionali per l’anno appena iniziato non sono semplici da ottenere. Infatti, fa notare Dal Sasso, “molto dipenderà dall’evolversi delle crisi affacciatesi in questi ultimi mesi che sono tra loro concatenate: crisi Ucraina, aumento dei costi delle materie prime ed energia ed il paventato pericolo della stagflazione che l’Europa farebbe fatica a gestire. Accanto a ciò abbiamo gli eventi trainanti come Mondiali soprattutto, ma anche Olimpiadi invernali, che da sempre sono una buona occasione di comunicazione per le aziende e i loro brand”.

In ogni caso, da Nielsen fanno sapere che ci si aspetta un 2022 comunque in crescita “seppur fisiologicamente più contenuta nel solco della crescita di medio periodo, in linea con gli altri paesi europei”.

Irene Vitale

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