Durante la commemorazione dei 150 anni dalla morte di Alessandro Manzoni, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha affermato che la disinformazione mette in pericolo la democrazia.
L’evento si è svolto a Milano, dove Mattarella ha visitato la tomba dello scrittore al Cimitero Monumentale e ha presenziato alla cerimonia a Casa Manzoni insieme a Giuseppe Sala, Sindaco di Milano, e Attilio Fontana, presidente della Regione Lombardia.
Il rapporto tra il potere e l’opinione pubblica
Mattarella ha richiamato l’attenzione sul legame controverso che Manzoni ha evidenziato tra potere e opinione pubblica, giustizia e sentimenti diffusi. Ha sottolineato i pericoli che le società democratiche affrontano oggi a causa della diffusione distorta e aggressiva dei social media, dell’accentramento dei mezzi di comunicazione nelle mani di pochi, dell’organizzazione della disinformazione e dei tentativi sistematici di manipolazione della realtà.
Durante il suo discorso, Mattarella ha anche fatto riferimento all’attualità politica, evidenziando la critica di Manzoni al nazionalismo esasperato e il timore che le classi dirigenti seguirebbero i mutevoli umori della propria base elettorale anziché costruire politiche a lungo termine per il bene comune.
La ricerca del consenso effimero
Il Presidente della Repubblica ha citato passaggi dei testi di Manzoni, come quelli dei “Promessi Sposi” che mettono in guardia sui rischi legati alla paura del senso comune e della “Storia della Colonna infame” che ammoniscono sui pericoli dei pregiudizi e degli stereotipi diffusi dalle folle anonime, nonché sulla pericolosità dei detentori del potere che cercano il consenso effimero invece di perseguire giustizia, ordine e prosperità.
In sintesi, Mattarella ha sottolineato come la disinformazione minacci la democrazia e ha richiamato all’importanza di affrontare tali sfide per garantire una società giusta e prospera.