Amazon, Google e Facebook compongono il ‘triopolio’, come l’ha definito il Wall Street Journal, che detiene incontrastato il controllo del mercato pubblicitario.
Nel 2021, le tre Big Tech sono arrivate a governare oltre il 50% della quota mondiale di pubblicità su tutti i mezzi di comunicazione, al di fuori della Cina.
Il report di Groupm
A confermare lo strapotere dei tre gruppi è il report This Year Next Year: Global 2021 end-of-year forecast, sulle performance di crescita dell’universo pubblicitario, stilato da Groupm.
Complessivamente, nel 2021, per l’advertising è attesa una crescita del 22,5%. Una stima al rialzo, rispetto a quella dello scorso giugno che si fermava al +19,2%.
L’incremento, inoltre, continuerà nel 2022, anno in cui è previsto raggiunga un ulteriore +9,7%.
Il digitale fa da traino all’intero comparto, rappresentando il 64,4% di tutta la pubblicità nel 2021, rispetto al 60,5% che ha raggiunto nel 2020 e al 52,1% nel 2019. Alla fine dell’anno, la sua crescita arriverà al 30,5%.
L’oligopolio di Alphabet, Meta e Amazon
Dall’analisi sul digitale emerge la presenza incontrastata di Alphabet, Meta, Amazon che, insieme, rappresentano circa l’80-90% del totale globale dell’advertising.
Una percentuale che rivela lo strapotere su cui poggiano le tre aziende big della tecnologia e dei dati e che sta facendo emergere sempre più spesso problemi etici e scontri con le istituzioni.
Come ad esempio, la maxi-multa da oltre 1 miliardo con cui l’Antitrust ha sanzionato Amazon o le accuse contro Facebook.
Articolo di I.M.