La scelta binaria del “pay or consent” di Meta “non è conforme al Digital Market Act (DMA)”. Così la Commissione europea ha informato la società tecnologica delle sue conclusioni preliminari sul modello pubblicitario adottato.
L’indagine è stata avviata il 25 marzo scorso e l’Ue ha previsto di concluderla entro 12 mesi dalla sua apertura. Per ora, Meta potrà difendersi a partire da una più approfondita disamina del fascicolo Ue.
In una nota ai documenti rilasciati, la Commissione sottolinea che la scelta “costringe gli utenti ad acconsentire alla combinazione dei loro dati personali e non fornisce loro una versione meno personalizzata, ma equivalente dei social network di Meta”.
La normativa europea del Digital Market Act, entrata in vigore nel maggio 2023, specifica, ai sensi dell’articolo 5, paragrafo 2, che “i gatekeeper devono chiedere il consenso degli utenti per combinare i loro dati personali tra i servizi della piattaforma principale designata e altri servizi: se un utente rifiuta tale consenso, deve avere accesso a un’alternativa meno personalizzata ma equivalente”.
Traducendo, non è possibile condizionare l’uso del servizio o di alcune funzionalità al consenso degli utenti. Cosa che Meta non rispetta, secondo le indagini preliminari dell’Ue.
Infatti, il modello “pay or consent” è stato introdotto a fine 2023 dalla Big Tech per tutti gli utenti di Instagram e Facebook. La scelta binaria si pone tra un abbonamento mensile per eliminare tutti gli annunci pubblicitari sulla piattaforma o l’accesso alla versione gratuita dei social ma con annunci personalizzati.
La personalizzazione della pubblicità, tuttavia, richiede l’accesso da parte di Meta ai dati personali degli utenti.
Per questo la Commissione specifica che la conformità al DMA sussiste solo nel caso in cui gli utenti che non acconsentono possano accedere comunque a “un servizio equivalente che utilizzi meno i loro dati personali, in questo caso per la personalizzazione della pubblicità”.
Eppure, Meta replica che “il modello di abbonamento senza pubblicità è in linea con le direttive della più alta corte europea ed è conforme al DMA: siamo aperti ad un dialogo costruttivo con la Commissione europea per portare a termine questa indagine”.
Articolo di T.S.
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