DMA, Consiglio Ue approva in via definitiva norme anti-concorrenza online

“Il Consiglio Ue ha approvato in via definitiva le nuove regole per un settore digitale equo e competitivo, attraverso il Digital Markets Act (DMA)”.

Così la nota della presidenza del Consiglio Ue annuncia l’adozione formale della legge anti-concorrenza online, approvata a inizio mese dall’Eurocamera.

Dopo la firma da parte della presidente del Parlamento europeo e del presidente del Consiglio, l’atto sarà pubblicato nella Gazzetta Ufficiale dell’Ue ed entrerà in vigore sei mesi dopo.

Le nuove regole

Il DMA stabilisce nuove regole per le grandi piattaforme online (“gatekeeper”), assicurando che nessuna di esse abusi della propria posizione di mercato.

Infatti d’ora in avanti, le imprese tech dovranno:

  • garantire che l’annullamento dell’abbonamento ai servizi della piattaforma sia semplice quanto l’abbonamento;
  • garantire l’interoperabilità delle funzionalità di base dei servizi di messaggistica istantanea. Gli utenti dovranno essere in grado di scambiare messaggi di testo o vocali e di inviare file tra le varie app;
  • dare agli utenti commerciali l’accesso ai loro dati di marketing o di performance pubblicitaria sulla piattaforma;
  • informare la Commissione europea delle loro acquisizioni e fusioni.

“Grazie alla legge sui mercati digitali garantiremo una concorrenza leale online, una maggiore convenienza per i consumatori e nuove opportunità per le piccole imprese”, osserva Ivan Bartoš, vice primo ministro Ue per la Digitalizzazione.

Per l’appunto, i gatekeeper non potranno più:

  • classificare i propri prodotti o servizi più in alto rispetto a quelli degli altri;
  • preinstallare determinate applicazioni o software o impedire agli utenti di disinstallare facilmente tali applicazioni o software;
  • richiedere che i software più importanti (ad esempio i browser web) siano installati di default quando si installa un sistema operativo;
  • impedire agli sviluppatori di utilizzare piattaforme di pagamento di terze parti per la vendita delle app;
  • riutilizzare i dati privati raccolti durante un servizio ai fini di un altro servizio.

Gatekeeper e sanzioni

Il DMA parla espressamente di “gatekeeper”, cioè le imprese tech da 7,5 miliardi di fatturato annuo, con 45 milioni di utenti mensili e una posizione di mercato stabile.

“Se una grande piattaforma online viene identificata come gatekeeper, dovrà conformarsi alle regole della DMA entro sei mesi”, sottolinea il Consiglio Ue.

Se un gatekeeper viola le regole stabilite dalla legge, rischia una multa fino al 10% del suo fatturato mondiale totale. In caso di recidiva, può essere comminata una multa fino al 20% del fatturato. Se, invece, una big tech non dovesse rispettare sistematicamente il DMA, ossia violare le regole almeno tre volte in otto anni, la Commissione europea “può avviare un’indagine di mercato e, se necessario, imporre rimedi comportamentali o strutturali”.