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Cybersecurity, Draghi: “Garantire sovranità digitale, servono fondi adeguati”

“Puntiamo ad intensificare i progetti di sviluppo tecnologico per arrivare a disporre di un adeguato livello di autonomia strategica nel settore”. Così ha scritto il presidente del Consiglio, Mario Draghi, nella prefazione alla Strategia nazionale di cybersicurezza 2022-2026.

Il programma, predisposto dall’Agenzia nazionale per la Cybersicurezza, è stato presentato ieri dall’Autorità delegata per la sicurezza della Repubblica. Insieme alla Strategia è stato delineato anche il piano di implementazione.

“Incrementare le iniziative in materia di cybersicurezza”

Secondo il Premier, bisogna “garantire la nostra sovranità digitale. Per farlo, sarà cruciale stanziare fondi adeguati, con continuità”.

Infatti, “le nuove forme di competizione strategica che caratterizzano lo scenario geopolitico impongono all’Italia di proseguire e, dove possibile, incrementare le iniziative in materia di cybersicurezza. Dobbiamo tenere fede agli impegni assunti nell’ambito delle organizzazioni internazionali a cui l’Italia partecipa, anche tenuto conto dell’elevata qualità e dei massicci investimenti realizzati dai principali alleati e partner internazionali. È dunque necessaria una puntuale rivisitazione nella concezione e nella visione strategica dell’architettura nazionale di cybersicurezza”.

E, la strategia italiana per la sicurezza informatica, “unisce sicurezza e sviluppo, nel rispetto dei valori della nostra Costituzione. È in linea con quanto previsto dalla Strategia dell’Unione europea per la cybersicurezza del dicembre 2020, dalla Bussola Strategica per la sicurezza e la difesa dell’Ue del marzo 2022 e dai recenti indirizzi strategici della Nato”.

“Stanziare fondi adeguati, con continuità”

All’implementazione della Strategia nazionale di cybersicurezza sarà riservata una quota pari all’1,2% degli investimenti nazionali lordi, su base annua.

Vi saranno poi le risorse dei programmi Orizzonte Europa ed Europa Digitale, nonché del PNRR che stanzia 623 milioni di euro per la sicurezza informatica. Inoltre, sono previsti sgravi fiscali per le aziende e la creazione di aree nazionali a tassazione agevolata per la costituzione di un “Parco nazionale della cybersicurezza” e dei relativi hub delocalizzati sull’intero territorio italiano.

Articolo di I.M.

uspi

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