“È arrivato il momento di fare tutto ciò che è utile per fare un’informazione che sia la più chiara, concreta e certificata possibile. La Presidenza del Consiglio dei ministri sta per programmare una campagna di comunicazione istituzionale sulla disinformazione e per un uso sano e consapevole dei media digitali”.
Così il sottosegretario all’Informazione e all’Editoria, Giuseppe Moles, durante la presentazione del primo Rapporto OCSE sulla comunicazione pubblica dal titolo “Comunicazione pubblica: il contesto globale e la strada da seguire“.
Al giorno d’oggi le tecnologie digitali hanno reso la comunicazione più facile che mai, come è dimostrato dal ruolo centrale che i social media hanno acquisito nella vita quotidiana delle persone. Eppure, secondo il Rapporto, molti governi spesso si lasciano sfuggire l’opportunità di comunicare e interagire efficacemente con i loro cittadini. Si può e si deve rimediare, con un costante scambio di informazioni tra i Paesi della rete Ocse. L’analisi è stata condotta coinvolgendo 63 istituzioni di 46 Paesi.
“Da questa giornata emerge l’importanza di una comunicazione pubblica che vada nell’interesse primario del cittadino e che sia quindi trasparente, efficace, veloce, moderna, capace di arrivare a più persone fornendo risposte chiare, concrete, coerenti e verificabili”, ha continuato Moles. “La comunicazione istituzionale deve essere costituita da un rapporto diretto, ma anche dalla semplificazione e dalla partecipazione. Abbiamo l’esigenza di combattere la disinformazione, ma nello stesso tempo bisogna contrastare la crisi di fiducia dei cittadini nei confronti delle istituzioni (dato emerso nello stesso Rapporto, ndr). Per fare questo serve una comunicazione istituzionale fedele, ineccepibile e inattaccabile. La comunicazione istituzionale ha l’obbligo di essere veritiera, va rispettato il più possibile il diritto del cittadino di essere informato correttamente, ma serve avere anche l’informazione giusta su tutto quello che le istituzioni mettono a disposizione del cittadino stesso: bonus, bandi, semplificazioni, campagne di sensibilizzazione sui vaccini”.
“È fondamentale la responsabilità di tutti gli attori coinvolti, piattaforme, media tradizionali, giornalisti e comunicazione istituzionale per fare un ragionamento onnicomprensivo su tutto ciò che possa essere utile per tutelare il diritto dei cittadini a essere correttamente informati, anche con l’utilizzo di nuove tecnologie e nuovi canali. Tutti gli stakeholders devono essere coinvolti ed interessati”.
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