È stata presentata al Parlamento, nella giornata di ieri, la Relazione Annuale di AGCOM. Il presidente dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, Giacomo Lasorella, ha raccontato la situazione di tutti i settori di competenza AGCOM.
Continuano le difficoltà per il comparto dell’editoria per il quale Lasorella ha parlato di “declino strutturale”.
In particolare, secondo AGCOM, nel 2022 i dati relativi alla vendita dei quotidiani segnano ancora in ribasso. Si evidenza una riduzione della diffusione totale delle copie cartacee (-9,7%). Dato che non viene del tutto rimpiazzato dalla vendita degli abbonamenti digitali che, invece, nello stesso periodo, sono in crescita del +4,2% rispetto all’anno precedente.
Nell’anno passato, inoltre, è riscontrabile anche un calo dei ricavi derivanti dalla raccolta pubblicitaria: -6,3% rispetto all’anno precedente.
Guardando agli ultimi 10 anni (2013-2022) AGCOM segnala un forte calo delle copie cartacee dei quotidiani, che si attesta intorno al -61%.
Il dato, così come la situazione dell’editoria, va ovviamente “contestualizzato rispetto al cambiamento del prodotto editoriale rappresentato dal giornale quotidiano, che già da diversi anni, soprattutto a opera dei grandi gruppi editoriali, si è trasformato in una offerta di contenuti e servizi multimediali all’interno di un sistema estremamente complesso”.
Gli altri mezzi tradizionali, invece, rimangono abbastanza stabile nei termini di utilizzo. Effettivamente la radio vede una crescita del +5% nel 2022, mentre la televisione vede un cambio di paradigma nel suo utilizzo, soprattutto grazie ai giovani e giovanissimi e al loro approccio allo streaming.
“I motori di ricerca, i social network e le piattaforme di condivisione di video gestiti dai grandi player globali costituiscono veri e propri gatekeeper di accesso all’informazione in rete, non solo per i cittadini, ma anche per gli editori online, che sempre di più dipendono da essi per raggiungere gli utenti. Tale situazione richiede un costante e sistematico monitoraggio, nonché l’adozione di iniziative, anche di tipo regolamentare, finalizzate ad accrescere la trasparenza del sistema dell’informazione online e ad assicurare una più efficace tutela dei minori”, si legge nella Relazione.
In quest’ottica, l’applicazione del Digital Services Act “sarà la nuova sfida nella seconda parte della consiliatura”, in riferimento alla normativa con cui l’Europa sta regolamentando il digitale.
“È in corso un interlocuzione del governo affinché AGCOM sia designata quale coordinatore dei servizi digitali a livello nazionale: occorre prepararsi per tempo anche attraverso un’adeguata dotazione di risorse”, ha ricordato Lasorella.
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