La Relazione annuale 2024 sull’attività svolta e sui programmi di lavoro presentata dall’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM), elabora dati e rendiconti sull’azione di lavoro condotta nel periodo compreso tra il 1° maggio 2023 e il 30 aprile 2024.
Oltre a studiare da vicino il mondo dell’editoria tradizionale, dalla sua produzione alla diffusione, il Report 2024 si concentra anche sul mercato digitale giornalistico e la conseguente relazione tra testate e big tech.
L’editoria sta virando verso un canale di trasmissione sempre più digitale e le piattaforme online rappresentano, oramai da due decenni, il futuro dell’editoria.
L’altra faccia della medaglia: il mondo editoriale online
L’attività di monitoraggio dell’Autorità si sofferma anche sulle iniziative di alfabetizzazione digitale e mediatica dei fornitori di servizi media e di piattaforme di condivisione video.
E proprio a questo riguardo, AGCOM attesta l’impegno verso l’istituzione di un fondo triennale di 3 milioni di euro a sostegno dei progetti di alfabetizzazione mediatica e digitale a scopo educativo per la tutela dei minori. Essendo un comparto estremamente soggetto a cambiamenti e rivoluzioni dei propri strumenti, AGCOM definisce fondamentale l’educazione ai nuovi media oltre alla conoscenza di quelli tradizionali.
Appunto perché le piattaforme online stanno acquistando sempre più rilevanza nel panorama nazionale e internazionale, nel suo report annuale AGCOM riporta la crescita economica del mercato ad opera di pochi soggetti globali e le relative regolamentazioni europee in atto.
La fagocitazione dell’editoria
“Concentrando l’analisi sugli ambiti oggetto di regolamentazione da parte dell’Autorità, nel settore dei servizi digitali, è possibile confermare – nel contesto nazionale – l’accresciuta rilevanza delle piattaforme, che può essere innanzitutto osservata attraverso l’evoluzione dei ricavi complessivi realizzati da tali operatori nei settori delle comunicazioni”.
Nel periodo 2019-2023, le grandi piattaforme registrano un incremento dei ricavi da inserzioni pubblicitarie superiore al +20%, arrivando a superare la metà delle risorse complessive.
Le entrate realizzate sul versante degli inserzionisti e su quello degli utenti, e risorse pubbliche, ossia l’intero ricavo dei media, risultano più che raddoppiate nel quinquennio di riferimento.
“Tale deciso incremento è riconducibile principalmente alla componente pubblicitaria, per la quale si ravvisa una dinamica di tendenziale concentrazione di risorse in favore delle piattaforme a detrimento degli operatori tradizionali (editori e concessionarie) che, come di seguito specificato, è connessa a una molteplicità di fattori (caratteristiche economiche, strategie adottate dagli operatori e meccanismi di compravendita degli spazi)”.
La crescente rilevanza che internet assume per gli investitori è un elemento di discrimine nei confronti della piccola e media editoria, che fatica a navigare in un mondo digitale governato da OTT e a sopravvivere nel mondo tradizionale dei grandi gruppi editoriali.
Già nel 2018, i ricavi pubblicitari derivanti da internet avevano superato la soglia della metà delle risorse totali dei mezzi di comunicazione tradizionali e online, rappresentando il 61% del valore economico complessivo dei media.
Il seguente grafico, infatti, conferma la difficoltà da parte degli editori di mantenere adeguati livelli di competitività rispetto alle piattaforme internazionali.
“Le ragioni del dominio di tali attori sono da ricercarsi nella combinazione delle caratteristiche economiche del comparto, nelle strategie di integrazione verticale e di differenziazione orizzontale adottate nel corso degli anni, nonché nel consolidarsi di partnership a livello globale fra le principali piattaforme, che consente loro di rafforzare la propria posizione nei singoli comparti, anche a livello nazionale”.
Indirizzamento delle audience
Ed è proprio così che le audience online aumentano e sono indirizzate nel mondo dell’editoria digitale. Attraverso la profilazione degli utenti e grazie a tecniche di data analysis.
Una modalità di vendita del prodotto digitale che desta sicuramente “preoccupazione sotto il profilo della trasparenza e del controllo delle performance pubblicitarie da parte degli inserzionisti” avvisa AGCOM e va a consolidare “la dipendenza del sistema pubblicitario (e dei suoi attori) dagli intermediari tecnologici”.
La grande possibilità di connessione e di collegamento offerto dalle Big Tech e dai loro servizi stanno determinando dunque l’andamento delle editorie nazionali. Infatti, le piattaforme a livello globale che preservano le posizioni di leadership in tutti i settori digitali in cui operano sono le stesse soggette (e periodicamente sanzionate) al Digital Services Act e al Digital Markets Act.
Nonostante l’attuazione costante delle normative Ue e la denominazione di gatekeeper che le grandi Big Tech hanno, nel 2023 i ricavi conseguiti su scala mondiale da Alphabet/Google, Amazon, Apple, META/Facebook e Microsoft sono comunque aumentati nel complesso del 7%, superando i 1.600 miliardi di dollari, con un incremento del 79% rispetto al 2019.