Approvato dal Parlamento europeo, alla fine della scorsa settimana (precisamente il 16 dicembre 2021), il Digital Market Act (DMA) è stato a lungo discusso dagli organi europei.
Durante la settimana passata il dibattito si è spostato al Parlamento europeo e, in quella occasione, sono intervenuti nella discussione anche Margrethe Vestager, commissario europeo per la concorrenza e Thierry Breton, commissario europeo per il mercato interno.
“È una proposta molto complessa che rappresenta una pietra miliare”, ha spiegato Vestager. “E’ all’altezza delle aspettative e mira ad intraprendere un’azione che sia tempestiva. Il suo obiettivo è semplice: far si che i mercati siano aperti, equi e contendibili così tutti potranno arrivare al cliente”.
Insieme al DMA, si è discusso anche il DSA (Digital Services Act), misure considerate i pilastri del pacchetto digitale presentato dalla Commissione Ue il dicembre 2020 per contenere lo strapotere delle Big Tech.
Thierry Breton, invece, calca il tema delle tempistiche: “c’è la volontà di andare avanti e adottare” la proposta di regolamento in tempi brevi. “Non possiamo più aspettare per regolare lo spazio digitale, l’Europa sia antesignana su questo fronte”.
“È venuto il momento per l’Europa di dotarsi di un regolamento per il mercato interno che sia innovativo e da adottare ex ante”, ha aggiunto Breton, che ha ringraziato il Parlamento europeo per aver continuato il lavoro sulla normativa “in maniera indipendente”, nonostante la pressione delle lobby.
DMA e DSA “sono le due facce della stessa medaglia, vale a dire la regolamentazione dello spazio digitale, e dunque sono importanti per la definizione di regole mondiali per lo spazio digitale”.
“Sentiamo anche delle critiche che vengono dall’altra parte dell’Atlantico, penso soprattutto al DSA, ma tali critiche non sono state proficue finora”.
Il commissario ha precisato che l’Ue non si batte “contro un’impresa o l’altra, un paese o l’altro”, ma intende “preservare l’innovazione e il buon funzionamento del mercato interno”.