Apple ha rilasciato il controverso aggiornamento del suo sistema operativo, iOS. Non appena fatto, in Germania un gruppo di aziende ha presentato una denuncia all’antitrust. L’accusa? La nuova funzionalità App Tracking Transparency (ATT) di iOS 14.5 danneggerà gli sviluppatori di terze parti.
Questa novità riguarda in particolare la privacy e ha già fatto storcere il naso a Facebook ma anche a aziende editoriali e pubblicitarie.
L’ATT assicurerà la trasparenza nel tracciamento da parte delle app, permetterà agli sviluppatori di richiede il consenso dell’utente a tracciare i suoi dati nelle applicazioni o sui siti web di terzi per scopi pubblicitari personalizzati o di condivisione.
Privacy o advertising?
Qui risiede il motivo della polemica. L’obiettivo di Apple è garantire la privacy degli utenti.
La nuova funzionalità, fortemente criticata dall’industria dell’advertising e dalle aziende che ottengono profitti quasi esclusivamente dalla pubblicità, potrebbe causare un crollo dei guadagni perché la maggioranza degli utenti negherà il tracciamento.
Il consenso al tracciamento viene chiesto quando l’utente installa una nuova app. È comunque possibile accettare o negare il permesso nelle impostazioni. Sembra però in alcuni casi non sia possibile cambiare scelta perché l’opzione non è disponibile. Ciò si verifica se l’opzione “Annunci personalizzati” era disattivata prima dell’aggiornamento a iOS 14.5.
Quindi le app (e i loro sviluppatori) possono sollecitare l’autorizzazione e l’utente può controllare nella sezione ‘Impostazioni’ quali app hanno chiesto il permesso di tracciare i suoi dati.
Il ricorso tedesco all’Antitrust
Questa nuova funzione ha già fatto mobilitare in Germania una serie di grandi società media, tecnologiche e pubblicitarie del Paese che hanno fatto un ricorso all’Antitrust: sostengono che con questa nuova funzione gli sviluppatori potrebbero vedere le loro entrate pubblicitarie diminuire del 60%. Secondo i denunciatori gli sviluppatori saranno costretti a cambiare il modello di business, passando da app con inserzioni pubblicitarie ad app a pagamento.