La Francia, dopo aver dichiarato che attuerà la web tax per gli OTT entro la fine del 2020 (quindi nel prossimo mese), non rinuncia all’accordo internazionale previsto inizialmente per tassare i Big, con il fine di evitare il moltiplicarsi delle tasse sui servizi digitali e l’aumentare della frequenza delle controversie commerciali e fiscali.
“La questione della tassazione dei colossi del digitale resta un tema importante per la Francia come per l’Italia” ha affermato il ministro dell’Economia francese, Bruno Le Maire. “La Francia imporrà la sua web tax all’inizio di dicembre ma con l’impulso della presidenza italiana auspichiamo che si possa arrivare a un accordo nell’ambito Ocse con il sostegno di tutti i membri dell’Ue per una giusta tassazione dei colossi del digitale”.
L’Ocse, però, lo scorso ottobre aveva già annunciato l’impossibilità di raggiungere un accordo sul nuovo standard globale, almeno in questo 2020, a causa di aspetti tecnici e politici su cui permangono divergenze.
Ma Le Maire, durante l’incontro con il ministro Gualtieri al Mef ha proseguito: “L’Italia ha il sostegno della Francia per la presidenza del G20 che arriva a un momento particolarmente importante”.
Quindi la Francia spinge l’Italia e spera in un impegno maggiore da parte del nostro governo per “esportare” il progetto in chiave sovranazionale.
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