Web tax in Italia, primo anno per Google

È il primo anno in cui Google registra l’attività nella nostra Penisola. Il fatturato pubblicitario prodotto in Italia, finora, era stato attribuito a Google Ireland. 

In realtà è dal 1° novembre 2019 che il modello di business di Google è cambiato in Italia. Il 2020 è quindi stato il primo intero esercizio nel quale Google Italy ha registrato nel suo bilancio l’attività di advertising reseller, ovvero “la rivendita di alcuni servizi di ricerca su internet, di pubblicità, di gestione dell’informazione e dei prodotti correlati”.  

Gli anni precedenti e il 2020

Nel 2018, quando Google non esplicitava nella nel nostro Paese, i ricavi erano poco sopra i 100 milioni di euro. Nel 2019, con due mesi di attività esplicitata, i ricavi si erano fermati a quota 184 milioni.

E il 2020? L’anno si è chiuso con 505,8 milioni di euro di ricavi. La nuova web tax introdotta dall’Italia è stata pagata da Google per la prima volta nel 2021 sui conti del 2020, per un totale di 11,5 milioni. 

Dei 505,8 milioni di ricavi 2020 di Google Italy, 434,3 milioni di euro arrivano da servizi pubblicitari, 68 milioni da attività di marketing e supporto, e 2,5 milioni da ricerca e sviluppo. 

Aumento del costo della pubblicità 

Come già anticipato dal colosso di Mountain View l’introduzione della digital service tax comporterà un aumento del listino prezzi di Google: “le imposte sui servizi digitali aumentano il costo della pubblicità digitale e abbiamo appena informato i nostri clienti che a partire dal 1° ottobre 2021 sarà previsto un costo aggiuntivo sulle fatture per la pubblicità mostrata in Italia”. I listini, infatti, cresceranno del 2%