Anche negli USA la crisi sulla media e piccola editoria inizia a farsi sentire. Le difficoltà risiedono, in particolare, nel rapporto con gli Over The Top, padroni indiscussi del mercato dell’informazione online.
Questa volta sono gli editori locali americani che chiedono a Washington una legislazione chiara (e urgente) sulla falsariga della legge australiana approvata lo scorso anno. Quindi, fondamentalmente, la richiesta è una: obbligare le piattaforme online a pagare gli editori per i contenuti.
Per gli editori USA, una regolamentazione del genere servirebbe anche a restare al passo con gli altri Paesi che stanno già adottando regole simili.
Il JCPA
Il Journalism and Competition and Preservation Act (JCPA) è tra le nuove leggi che il Senato statunitense sta varando per la regolamentazione delle Big Tech.
La logica della normativa segue esattamente quella australiana (e poi ripresa anche in Europa): gli editori online possono portare avanti delle trattative collettive con le piattaforme per arrivare a una remunerazione per i contenuti distribuiti.
Ma la News Media Alliance, società che rappresenta l’informazione nel Paese, vorrebbe delle normative più forti e strutturate, che possano portare le piattaforme all’arbitrato, in caso di mancati accordi con gli editori. Proprio come prevede la legge australiana.
Le paure e i dubbi legati a un sistema di questo tipo riguardano sempre il potere contrattuale degli editori più piccoli e locali. Queste perplessità, già sollevate anche in Ue e anche nel nostro Paese, possono sicuramente essere risolte facendo in modo che un’associazione di categoria, rappresentante gli interessi degli editori (anche i più piccoli), possa interfacciarsi con gli OTT portando avanti le necessità e i bisogni della collettività e non del singolo.