Il 23 febbraio scorso la Commissione europea ha proposto un nuovo pacchetto di regole per la gestione dei dati generati nell’Ue: il Data Act (DA).
La nuova normativa garantirà l’equità nell’ambiente digitale, stimolerà un mercato competitivo e, rendendo i dati più accessibili a tutti, aprirà nuove opportunità di innovazione. L’intento è quello di creare servizi nuovi e innovativi, a prezzi più competitivi per l’Ue.
Il Data Act si inserisce all’interno della strategia digitale europea. Insieme al precedente Data Govenance Act (DGA), punta a trasformare il continente in un leader globale nel settore dei dati.
Le nuove misure
In particolare le nuove norme proposte dalla Commissione europea mirano a dare maggior potere a consumatori e imprese. Infatti, grazie a questo pacchetto di regole, si potrà accedere più facilmente ai propri dati, così da beneficiare di un mercato più aperto e competitivo.
“Vogliamo offrire ai consumatori e alle aziende un controllo ancora maggiore su ciò che si può fare con i loro dati, chiarendo chi può accedere ai dati e a quali condizioni. Questo è un principio digitale chiave che contribuirà a creare un’economia basata sui dati solida ed equa e guiderà la trasformazione digitale entro il 2030”, ha dichiarato Margrethe Vestager, vicepresidente della Commissione Ue.
Tra le linee di intervento figurano le misure volte a consentire agli utenti di dispositivi connessi di avere accesso ai flussi di dati da essi generati (che sono spesso raccolti esclusivamente dai produttori) e di condividerli con terzi per fornire servizi post-vendita.
Ci sono poi misure volte a riequilibrare il potere negoziale delle PMI, prevenendo l’abuso di squilibri contrattuali negli accordi con i produttori per la condivisione delle informazioni.
Altre regole consentono agli enti pubblici di accedere ai dati in possesso del settore privato e di utilizzarli quando sono necessari per circostanze eccezionali o di attuare un mandato giuridico se i dati non sono altrimenti disponibili.
“Oggi compiamo un passo importante al fine di sbloccare una grande quantità di dati industriali in Europa, a vantaggio delle imprese, dei consumatori, dei servizi pubblici e della società nel suo complesso. Finora è stata utilizzata solo una piccola parte di essi e il potenziale di crescita e innovazione è enorme. La proposta di legge garantirà che i dati industriali siano condivisi, conservati e trattati nel pieno rispetto delle norme europee. Costituirà la pietra angolare di un’economia digitale europea forte, innovativa e sovrana”, ha sottolineato Thierry Breton, Commissario per il mercato interno.