Al periodo turbolento che Twitter sta affrontando si somma una notizia delle ultime ore e che tocca ancora una volta gli interessi europei.
I sei dipendenti del team di Bruxelles, infatti, non lavoreranno più per la piattaforma. La sede belga, centrale per i rapporti con l’Unione, chiude per mancanza di personale e l’Ue teme ripercussioni sulle normative europee.
La centralità della sede europea
Non è chiaro se il team sia stato licenziato o se si sia dimesso a seguito dell’ultimatum inviato da Musk via e-mail la scorsa settimana. Chiaro è invece il rischio dell’operazione per l’Europa: alcuni giorni fa la vicepresidente Ue, Margrethe Vestager, aveva definito il modello di business di Twitter “del tutto imperfetto”. Ora la Commissione, già preoccupata per il cambio di rotta di Twitter, è in allarme.
L’ufficio era infatti considerato un raccordo politico fondamentale con le istituzioni europee, soprattutto per la presenza di Julia Mozer e Dario La Nasa. I due dipendenti si occupavano della digital policy del social in Europa.
Perché la Commissione è preoccupata
La notizia giunge in seguito all’ondata di dimissioni seguita ai tagli di personale annunciati da Elon Musk.
Nonostante le piccole dimensioni, l’ufficio di Bruxelles era percepito come cruciale per la politica europea. L’allontanamento di Mozer e La Nasa la scorsa settimana, in particolare, porta con sé forti preoccupazioni. I due erano responsabili della verifica della conformità al codice contro la disinformazione dell’Ue e al Digital Services Act, da poco entrato in vigore.
Il Regolamento, che mira a limitare la diffusione di contenuti illegali online, è infatti operativo solo dalla scorsa settimana e lo smantellamento della sede fa temere che Twitter non vi si attenga.
Articolo di C.C.