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Twitter: badge di verifica per tutti gli utenti, preoccupati giornalisti ed editori

Fra le prime proposte di Elon Musk dopo l’acquisto di Twitter c’è quella di rendere il badge di verifica degli utenti parte di un abbonamento a pagamento.

Per richiedere lo status di “utente verificato”, al momento, un soggetto deve mandare una serie di documenti che provino una posizione di rilievo.  

“Il badge blu di verifica assicura agli utenti che un account di pubblico interesse è autentico. Per ricevere il badge, l’account deve essere autentico, degno di nota e attivo”, questo è ciò che è scritto sulle linee guida di verifica di Twitter.

Le spunte blu di verifica sono state utilizzate fino ad ora come un modo per combattere la disinformazione. Assicurarsi della veridicità di un account ha accreditato i profili social di giornalisti ed editori come sicuri, affidabili e professionali.

Musk vuole rendere la verifica blu parte dell’abbonamento a Twitter Blue, che adesso ha un costo di 4.99$ al mese.

Come Musk cambierà Twitter Blue

Twitter Blue è la versione premium di Twitter. Consente agli abbonati di poter modificare i tweet dopo la pubblicazione e la visione gratuita di alcuni contenuti editoriali normalmente a pagamento.

L’imprenditore sudafricano vuole alzare il prezzo a 19.99$ al mese e aggiungere all’abbonamento la possibilità di verificare lo status di utente senza ottenere alcuna certificazione.

Le preoccupazioni di editori e giornalisti

Molti giornalisti hanno dichiarato al sito americano The Verge di non poter pagare un abbonamento mensile di quasi 20$. Se gli account non verranno messi in regola col pagamento entro 90 giorni, perderanno il simbolo blu.

La preoccupazione principale è che rendendo la marca di verifica aperta a tutti, tramite un pagamento e senza documentazione, sarà più facile impersonare un profilo ufficiale. Tutto ciò potrebbe portare ad un rapido aumento di fake news sulla piattaforma.

Questa possibilità non spaventa solo i professionisti dell’informazione, ma anche le concessionarie di pubblicità. Esse non vogliono essere associate ad un social con una bassa reputazione.

Questo problema, però, non sembra spaventare Musk che assicura che Twitter non si trasformerà in una sorta di “inferno aperto a tutti”.

Articolo di Y.F.B.

uspi

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