Ieri, 15 maggio, nell’area industriale di Parigi-Saclay, è iniziata la seconda edizione del Trade and Technology Council (TTC), il Consiglio commercio e tecnologia tra USA e Ue.
I colloqui proseguiranno anche nella giornata odierna. Sono presenti il Segretario di Stato americano Antony Blinken, i vertici del Commercio Usa, Gina Raimondo e Katherine Tai, i vicepresidenti della Commissione europea, Margrethe Vestager e Valdis Dombrovskis e il commissario Ue per il Mercato interno, Thierry Breton.
L’agenda della riunione è dominata dalla guerra in Ucraina. Washington e Bruxelles hanno però stabilito 10 gruppi di lavoro, su diverse aree del commercio e della tecnologia, per definire approcci comuni.
Uno dei gruppi di lavoro si sta concentrando sulla governance dei dati e sulle piattaforme tech.
“A lungo termine, l’obiettivo è stabilire un dialogo politico strutturato dedicato alle principali questioni emergenti nella governance delle piattaforme, compresa la concorrenza nei mercati digitali. Al fine di trovare un terreno comune sulla portata delle sfide, per cercare una maggiore coerenza, ove possibile, nelle politiche e gli approcci normativi e per coordinare l’applicazione (compresa la contestabilità e l’equità dell’economia della piattaforma online). Il dialogo politico sarebbe anche un forum per la comunicazione congiunta su principi comuni e situazioni di crisi”, si legge nella dichiarazione congiunta delle due parti, riportata da ANSA.
USA e Ue condividono “il punto di vista secondo cui le piattaforme online dovrebbero essere trasparenti e ritenute responsabili di fornire servizi sicuri, rispettare le nostre società democratiche e promuovere la libertà di espressione e informazioni affidabili”. E “l’impegno per un controllo efficace sul ruolo delle piattaforme online nella diffusione, amplificazione e mitigazione di comportamenti e contenuti illegali e dannosi”.
I partecipanti al Consiglio descrivono anche l’intenzione di “accelerare” il lavoro “per promuovere l’uso responsabile delle tecnologie, lavorando insieme su politiche, standard e governance tecnologica”.
L’obiettivo è quello di incentivare “l’uso di tecnologie critiche ed emergenti in linea con i valori democratici e la protezione dei diritti umani “. Si impegnano , quindi, ad astenersi “dall’uso arbitrario o illegale di prodotti o servizi di sorveglianza”.
L’idea delle parti è quella di un’intesa che permetta di “scambiare informazioni ed esplorare opportunità di collaborazione nelle agende di ricerca e sviluppo. In particolare, per l’Intelligenza Artificiale (IA), le tecnologie di telecomunicazione oltre il 5G e il 6G e l’informatica quantistica”.
“Dato che il 6G sarà un’infrastruttura globale fondamentale, sono particolarmente rilevanti approcci comuni al 6G su scala internazionale”, concludono Washington e Bruxelles.
Articolo di I.M.
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