Pubblicato il Report annuale 2024 dell’Osservatorio sul giornalismo digitale che si pone l’obiettivo di studiare e dare un quadro generale dei cambiamenti, delle tendenze e dei rischi nel mondo dell’informazione.
Il progetto, presentato il 7 maggio presso la sede dell’Ordine dei Giornalisti (OdG) durante il convegno guidato dal presidente dell’OdG, Carlo Bartoli, e dal presidente della Commissione Cultura, Elena Golino, è patrocinato dall’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM) e dal Garante per la Protezione dei Dati Personali (GPDP).
I nuovi scenari del giornalismo
Il Rapporto dell’OdG si focalizza sul “lettore perduto” (da cui prende il titolo), inteso come la frammentazione del lettore originario in nuove forme, dovute alla diversificazione delle fonti di informazione.
I nuovi ambiti in cui il giornalismo si espande ogni giorno e i nuovi canali sempre in via di sviluppo, infatti, hanno prodotto diversi tipi di comunicazione dell’informazione.
Lo studio, quindi, risponde a differenti problematiche quali “la trasformazione dei lettori in fruitori dell’informazione, la nuova soggettività dei giornalisti ‘senza giornali’, ruoli e uso in redazione dell’Intelligenza artificiale (anche generativa) e la necessità di un’etica e una deontologia per l’informazione professionale su tutte le piattaforme. Inoltre, le nuove regole internazionali sul digitale nell’Unione Europea: IA ACT, Digital Service Act, EMFA, confronto con le norme negli USA e in Cina”.
Il presidente dell’Ordine ha presentato il Report spiegando che “abbiamo la percezione di un panorama che si muove a velocità incostante, con accelerazioni e rallentamenti. Vogliamo trasformare questo rapporto in un patrimonio condiviso per tutti i colleghi, uno strumento prezioso per comprendere i fenomeni in corso ed orientarsi nel vortice delle continue trasformazioni che interessano la nostra professione”.
I tre processi in atto
Alla luce dello scorso Rapporto dell’Osservatorio sul giornalismo del 2023, l’ultimo studio dell’OdG e AGCOM ha continuato a indagare tre processi che si stanno ampliando, consolidando e già trasformando.
Il primo processo è la trasformazione della distribuzione e il crollo delle vendite. Infatti, soprattutto per il giornale cartaceo, ma anche per il digitale, i numeri delle vendite sono in costante calo.
Secondo gli ultimi dati riportati da Ads, Accertamenti Diffusione Stampa, il trend negativo delle vendite è sempre più ingente, con sempre meno testate che chiudono il mese in positivo.
Una problematica che ha come conseguenza una frammentazione disordinata del mondo editoriale. Proprio su questo concetto si basa il secondo processo analizzato nel Report, ossia il pluralismo dell’informazione e dei canali di trasmissione a livello globale e locale.
Sullo sfondo vi è la “sistematica fuga dalle notizie che sono ormai portatrici solo di eventi drammatici, ma soprattutto quello della perdita di rilevanza del giornalismo”. Questo fenomeno prende il nome di “News Avoidance”.
“Con la polverizzazione delle fonti di informazione, la nascita dell’economia dei ‘creators‘, nuove fonti si sono candidate ad assumere il ruolo di informatori nel pubblico e sono gli influencer, i siti di marketing che creano contenuti ad hoc per scopi assolutamente diversi da quelli del giornalismo che è e resta uno dei pilastri della democrazia”.
Infine, abbiamo il terzo processo, o meglio, una vera e propria rivoluzione del modo di pensare e produrre giornalismo: l’Intelligenza Artificiale. Nel Rapporto, si sottolinea la rapidissima e repentina modificazione dello scenario dell’informazione dovuta a questo strumento.
Articolo di T.S.