Il panorama pubblicitario sta cambiando sotto i nostri occhi e sta iniziando a cambiare le polarizzazioni che nell’ultimo decennio sembravano fossero stabili. Nel campo della pubblicità legata alle ricerche, infatti, il monopolio di Google sta vacillando. Con l’avvento dell’Intelligenza Artificiale (IA) e con i social media, le piattaforme e la modalità di ricerca sembrano concetti stravolti.
Evoluzione crea competizione
Con un valore di quasi 300 miliardi di dollari, Google è la potenza incontrastata del search online. Ma oramai questo pilastro decennale sembra incrinarsi. La leadership si sta mettendo in discussione per colpa del grandissimo potere evolutivo dell’IA e della novità social di TikTok.
La piattaforma cinese TikTok, della società ByteDance, oltre a fornire un universo interattivo di video ed esperienze di milioni di utenti, ha introdotto recentemente la possibilità per i brand di indirizzare la pubblicità in base alle ricerche degli utenti. Il progetto pubblicitario è stato disegnato dal TikTok Search Ads Campaign e intende aiutare le aziende, piccole o grandi, a far conoscere i propri prodotti.
Ma quale è il target a cui questo social punta? La Gen Z sembra la più interessata e la più interessante per ByteDance, con una percentuale del 46% che usa i social come principale forma di informazione. Secondo uno studio dell’azienda tecnologica, entro i 30 secondi dall’apertura dell’app, il 23% degli utenti cerca qualcosa e, più in generale, il 57% utilizza nel tempo speso totale quotidiano la funzione search.
“La campagna Search Ads di TikTok è un’ulteriore indicazione che la pubblicità di ricerca sta diventando più competitiva e che i professionisti del marketing dovranno diventare più abili nel testare e valutare nuovi canali e strategie per i media, soprattutto se puntano a un pubblico più giovane”, afferma l’azienda multinazionale Gartner, che si occupa di consulenza strategica, ricerca di mercato e analisi nel campo della tecnologia dell’informazione.
Le nuove sfide per Google
“Per la prima volta negli ultimi 15 anni avremo delle valide alternative a Google” ha dichiarato Nii Ahene, un esperto di marketing e pubblicità digitale. Ed infatti è così. Nonostante la supremazia di Google rimane, per la prima volta si vede lo spettro di molti altri contendenti.
“Ogni giorno, il 15% delle ricerche su Google sono nuove. Ciò che è sorprendente è che questa statistica è rimasta vera per oltre un decennio”, spiega Brendon Kraham, vicepresidente di Google responsabile del business degli annunci di ricerca. La continua scoperta di argomenti e storie nuove avviene in molte applicazioni diverse di marchio Google, afferma Kraham, ma le decisioni vere e proprie avvengono su Google Search. Per questo il gigante tecnologico si dice pronto ad sfidare la concorrenza, perché “abbiamo già affrontato cambiamenti simili in passato.”
Ma la grande capacità trasformativa dell’IA potrebbe causare degli stravolgimenti molto imprevedibili e difficili da contrastare. L’IA infatti non si limita a dare una lista di link e fonti da cui scegliere, bensì fornisce risposte dettagliate alla richiesta dell’utente, arriva a dialogare e personalizzare le risposte.
È il caso di Perplexity e Microsoft che stanno già sperimentando e coinvolgendo brand. Perplexity sta “offrendo ai brand la possibilità di ispirare una domanda su di loro” con domande di follow up. Microsoft si affida allo studio dei suoi utenti per sviluppare il suo chatbot integrato in Bing. Infatti, nell’ultimo mese, quasi il 60% degli utenti ha usato il chatbot per cercare o decidere un prodotto da acquistare.
La modalità di ricerca sta totalmente cambiando, con risposte tagliate su misura per l’utente e dando quindi un’esperienza del web singolare.
Articolo di T.S.