“Crescita robusta” per il mercato degli investimenti pubblicitari, nel mese di febbraio. +11,6% rispetto allo stesso mese del 2021. La raccolta pubblicitaria del primo bimestre 2022 si attesta, quindi, intorno al +6,7%, secondo gli ultimi dati Nielsen.
“Ricorderemo a lungo la data del 24 febbraio (data di inizio della guerra in Ucraina, ndr) come uno degli spartiacque della storia contemporanea” ha dichiarato Alberto Dal Sasso Adintel Mediterranean Cluster Leader di Nielsen. “Questo per dire che anche i numeri del mercato che andiamo a validare, a oltre un mese circa da quella data, riportano una situazione in crescita robusta se riferita al febbraio 2021. Ci conforta il fatto che verso lo stesso periodo del 2020 il dato ha ripreso l’andamento di lungo periodo seppur con una leggera contrazione (-1,7%)”.
Se si esclude dalla raccolta web la stima Nielsen sul search, social, classified (annunci sponsorizzati) e dei cosiddetti “Over The Top” (OTT), l’andamento nel bimestre 2022 si attesta a +3,8%.
Mezzi e settori
I quotidiani a febbraio sono calano relativamente poco (a febbraio -0,2%, nel bimestre -0,4%). -8,9% per i periodici, nel secondo mese dell’anno, nel bimestre -10,6%.
La raccolta dell’intero universo del web advertising nel primo bimestre 2022 chiude con un +11,3%.
Sono 18 i settori merceologici in crescita nel mese di febbraio. Media/Editoria, con una crescita del +56,8%, è il settore che porta il contributo maggiore, anche se visto dal punto di vista della quota di mercato. Bene anche Telecomunicazioni (42,2%) e Turismo/Viaggi (+499,6%).
“Ci troviamo di fronte ad un periodo che combina tre dinamiche differenti che purtroppo vanno nella stessa direzione: la dinamica inflattiva, la coda pandemica e la guerra in Ucraina”, prosegue Dal Sasso. “Confindustria ha previsto una dinamica recessiva tecnica nei primi due trimestri dell’anno, dimezzando le previsioni di crescita del PIL, tutto questo non può essere ignorato anche dal mercato pubblicitario, le cui dinamiche sono legate a doppio filo agli andamenti della macroeconomia”.