L’online supera la tv. Se si guarda ai ricavi pubblicitari, infatti, per la prima volta quelli di internet sono del 43% e quelli della tv del 41%. Un anno fa erano rispettivamente al 38% e 42%.
Soprasso che però non riguarda il tempo speso. La tv, infatti, rimane in testa: i dati dell’ultimo anno mostrano la crescita del consumo video sia digitale che televisivo, con la tv (escludendo le tv connesse) che mantiene percentuali del 93% sui minuti medi giorno rispetto al digitale. In ogni caso il dato rimane un chiaro segnale di come nel nostro Paese il digitale possa essere occasione di ulteriore crescita e nuovo slancio.
I dati
Secondo l’Osservatorio Internet Media della School of management del Politecnico di Milano, che ha presentato i dati, nell’online c’è ancora una forte presenza di attori dominanti: i giganti internazionali incamerano ricavi pari al 78% nel 2020, in crescita di due punti percentuali rispetto al 2019, e l’Osservatorio li prevede in aumento al 79% a fine 2021, quando l’internet advertising sarà cresciuto del 14% a 3,9 miliardi di euro.
In generale, nel 2020 i ricavi pubblicitari su internet in Italia sono stati di 3,45 miliardi di euro. Crescita di appena il 4% per un mezzo abituato a ben altre percentuali, sebbene tutti gli altri mezzi si siano trovati invece in terreno pesantemente negativo a causa del Covid.
Sicuramente da segnalare è la crescita dell’audio advertising: 14 milioni di euro a fine 2020, +19% rispetto al 2019. Nel 2021, invece, potrebbe registrare un trend ancora più positivo, con una crescita intorno al 30%.
Non decollano neanche nel 2021 le vendite dei contenuti online. I ricavi dei media su internet secondo questo parametro restano bassi: 623 milioni di euro su 6,6 miliardi totali, il 19%, segno di come nell’online l’accesso premium sia ancora una piccola porzione rispetto a quello gratuito.