Tra Ministero della Giustizia e Ordine dei Giornalisti (OdG) è in corso un dialogo per ridefinire i criteri dell’art. 34 della legge ordinistica (L. n. 69/1963), relativo all’accesso e la formazione dei giornalisti.
Francesco Paolo Sisto, Viceministro alla Giustizia, assicura che non si tratta in alcun modo di una forma di controllo. L’obiettivo è dunque quello di “verificare che non ci siano sbavature nel rapporto tra libertà di stampa e istituzioni”.
Necessario tutelare la libertà
Il Presidente dell’OdG, Carlo Bartoli, ha sottolineato come la libertà d’informazione stia vivendo un momento particolarmente critico in Europa, soprattutto in Italia. Il nostro Paese soffre, infatti, secondo quanto riportato dal Consiglio d’Europa, un numero crescente di intimidazioni nei confronti dei giornalisti.
“Le cause sono molteplici”, sostiene Bartoli, “e sono imputabili al ritardo nell’aggiornamento delle norme sulla diffamazione, alle liti temerarie e a causa dell’introduzione di norme oggettivamente peggiorative […]”.
L’urgenza del tema ha reso evidente la necessità di un intervento legislativo organico. “Vogliamo credere che il 2023 sarà l’anno della svolta”, auspica Bartoli. “Il lavoro di sensibilizzazione, di dialogo in corso con istituzioni e forze politiche inizia a dare segnali positivi. Ma i segnali non bastano, occorre decidere: presto e bene”.
Articolo di D.M.